Acqua nelle fondamenta e crollo del solaio, i gravi problemi della ‘Montini’

Non c’è pace per le scuole di Campobasso e mentre una parte del solaio dell’Istituto ‘Montini’ cede portandosi dietro qualche mattone, cade – è il caso di dirlo – un’altra tegola sulla testa del sindaco Battista e della sua amministrazione sul fronte dell’edilizia scolastica. Questa mattina un gruppo di genitori si è presentato in via Scarano per incontrare la dirigente scolastica Agata Antonelli, chiedere spiegazioni e valutare insieme il da farsi. L’intonaco che ieri pomeriggio, intorno alle 13, è piombato sul pavimento di un laboratorio del secondo piano ha costretto la preside, su invito dei Vigili del Fuoco del comando provinciale di Campobasso, a prendere provvedimenti e coinvolgere il sindaco che con apposita ordinanza ha disposto la sospensione dell’attività didattica oggi e domani 18 novembre. In realtà i tempi della chiusura della scuola sono tutt’altro che certi, dal momento che il personale del 115 è tornato nell’edificio per nuovi sopralluoghi, stabilire le cause del cedimento e verificare la stabilità della struttura. Sui dettagli tecnici ancora niente di ufficiale e poche indiscrezioni, informazioni più precise comunque potrebbero arrivare nelle prossime ore, quando sarà redatta una relazione finale che molto probabilmente finirà sul tavolo del magistrato, competente sul caso, della Procura della Repubblica del capoluogo. La zona interessata dal crollo è sigillata. I genitori, tramite la dirigente, hanno fatto sapere che hanno intenzione di fare delle proposte al sindaco per una nuova collocazione degli studenti, evitando la formula dei doppi turni. La scuola ospita oltre 300 alunni, comprese cinque classi delle Elementari della scuola ‘Mascione’, costretta anche questa a chiudere per motivi di inagibilità dal punto di vista della sicurezza antisismica. Due le curiosità. Innanzitutto la scuola, inaugurata nel 1979, è stata oggetto di lavori di miglioramento sismico (fra cui l’area interessata dal cedimento) ma nei mesi scorsi se ne era ipotizzata la chiusura prima che Battista garantisse che l’edificio non avrebbe chiuso. Ora questo episodio rimette tutto in discussione e il personale tecnico dei Vigili del Fuoco dovrà stabilire se le cause siano riconducibili alle infiltrazioni d’acqua o ad altro. Inoltre, scrive oggi l’Ansa, da un documento del Comune del 5 giugno scorso si apprende che in passato, durante lavori nel corpo aule, era stata rilevata la presenza “massiccia di acqua al livello delle fondazioni, soprattutto nella parte centrale dell’edificio”, tanto che si rese necessario l’utilizzo di pompe a immersione “per l’allontanamento delle acque”. Argomento oggetto di un’interrogazione del consigliere di minoranza Francesco Pilone al quale fu risposto, ha spiegato all’Ansa, che il problema era stato affrontato attraverso “un’opera di regimentazione delle acque”.

 

 

 

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