La chiamata di un padre disperato al 112 salva la vita di una bambina leucemica

Dovevano essere giorni di festa per una famiglia campobassana che come tante altre famiglie condividono il Natale insieme ai parenti, ma la malattia della piccola Claudia (nome di fantasia per evitare di identificare la giovane), una ragazzina di 11 anni affetta da aplasia midollare, in cura durante l’anno presso l’ospedale Bambin Gesù di Roma, non le ha concesso tregua neanche durante le festività. Ieri mattina, nel giorno di Santo Stefano, la bambina non si è sentita bene e i genitori, conoscendo bene la situazione della figlia, l’hanno portata all’ospedale Cardarelli, dove il personale in servizio le avrebbe diagnosticato un calo di piastrine, che rischiava di compromettere ulteriormente la sua salute. La piccola Claudia era molto debole ed era necessaria un’operazione di trasfusione ma nonostante la struttura di contrada Tappino abbia in dotazione le sacche di sangue per tale scopo al Cardarelli non è presente il macchinario utile al trattamento del sangue prima che venga iniettato nel paziente ricevente, apparecchio che è in dotazione alla vicina Fondazione Giovanni Paolo II. Il reparto, in quel momento di urgenza, risultava però chiuso in quanto nei giorni di festa i malati oncologici e affetti da altre patologie che non risultano estremamente gravi vengono dimessi per dar loro la possibilità di trascorrere nel caso specifico il Natale coi propri cari. Per cercare di accelerare i tempi, il padre della ragazzina col supporto del personale ospedaliero ha contattato l’ospedale di Pescara che però non avrebbe dato la disponibilità forse per motivi simili. Mettersi in viaggio per mete più lontane, come ad esempio Roma, era impensabile. Il papà, colto dalla disperazione, ha telefonato il 112. “Siete la mia unica salvezza, non so più a chi rivolgermi”, avrebbe detto all’operatore. Sul posto è giunta immediatamente una pattuglia del Nucleo Operativo dei Carabinieri, che compresa la situazione si è attivata per prendere contatti con funzionari e dirigenza della Fondazione Giovanni Paolo II, che si sono messi subito a disposizione e hanno richiamato il personale competente. La ragazzina è stata così affidata ai medici e agli infermieri ed è stata sottoposta a trasfusione grazie all’utilizzo del macchinario necessario al trattamento. Sembra che la piccola Claudia ora stia meglio ed è sotto l’attenzione dei camici bianchi. Una storia a lieto fine grazie al decisivo lavoro dei militari che, oltre alla prevenzione e repressione dei reati, svolgono anche azioni di supporto e solidarietà verso la popolazione, così come importante è risultata la sinergia fra il Cardarelli e la Fondazione Giovanni Paolo II che, superato l’ostacolo, hanno lavorato insieme per risolvere una situazione di emergenza.

 

 

 

 

 

Exit mobile version