Regionali, il giallo della data fra problemi tecnici e grida allo scandalo

4 marzo o 22 aprile, questo è il dilemma. La data per le elezioni regionali in Molise non è ancora chiara, o almeno fino a qualche giorno fa la percezione comune rimandava alla data stabilita anche per il rinnovo del parlamento, disposta dal presidente della Repubblica Mattarella dopo lo scioglimento delle Camere. Election day, insomma. Ma nelle score ore è emersa la possibilità che le elezioni molisane potrebbero slittare al 22 aprile, ultima chiamata possibile nel rispetto della Legge, ossia entro 60 giorni dalla scadenza quinquennale dell’ultimo voto (nel caso specifico 24 e 25 febbraio 2013). Questo slittamento sarebbe collegato, come ha chiarito il governatore Frattura, a “questioni procedurali e tecniche relative alla prima applicazione della nuova norma”, ossia della nuova legge elettorale regionale. Ma in molti hanno già gridato allo scandalo, considerandolo un ‘trucchetto’ per guadagnare tempo oltre che un ulteriore aggravio sulle tasche dei molisani. Secondo Roberto Ruta e Danilo Leva il no Election Day comporterebbe una evitabile spesa di 2 milioni di euro, ragion per cui i due parlamentari molisani hanno scritto a Mattarella, il premier Gentiloni e il ministro Minniti per scongiurare tale possibilità. Le accuse arrivano anche dal centrodestra, come da Maurizio Tiberio di Idea, che invita i cittadini a scendere in piazza nel caso in cui non vengono fissate le elezioni regionali al 4 marzo. Così come dall’ex governatore Michele Iorio, fra i contrari alla legge elettorale così concepita e che andrebbe perciò abrogata per evitare ritardi e dispendio di fondi pubblici. “Che l’approvazione tardiva della riforma elettorale avrebbe portato con sé problemi, vista l’imminente competizione, era cosa risaputa”, ha dichiarato in una nota. “Così oggi i molisani si ritrovano a non sapere ancora quando si voterà nella loro regione. L’incognita dell’applicazione della nuova legge elettorale, invece, presupporrebbe un gesto di coraggio e di saggezza da parte del governo regionale uscente che risolva tutti i problemi per questa chiamata alle urne: abrogare in Consiglio la nuova legge e andare a votare con la vecchia normativa magari eliminando il listino. In questa maniera non ci sarebbe un dispendio di fondi pubblici e, al contempo, verrebbe eliminata la corsa contro il tempo per la valutazione del Governo e l’ informatizzazione della nuova legge da parte del Ministero dell’interno”. Non si è fatta attendere la nota di Frattura. “Cari Roberto e Danilo, l’indiscrezione che tanto vi allarma è stata riportata come una possibilità dagli organi di stampa locali che hanno approfondito i vari aspetti tecnici legati alla prima applicazione della legge elettorale di cui il Molise finalmente si è dotato. Ho spiegato i termini della questione durante la conferenza stampa di fine anno, lo scorso 30 dicembre. La legge elettorale va prima di tutto valutata dal Governo e poi informatizzata dal Ministero dell’interno. Stiamo verificando con il Viminale la possibilità di indire le nostre elezioni in coincidenza con il voto nazionale del 4 marzo”. Certo è che, qualora le Regionali vengano confermate a marzo, le liste dei candidati dovranno essere presentate entro il 3 febbraio. E seppure manca un mese esatto da oggi, sembra che sia da una parte che dall’altra molti nodi siano ancora da sciogliere, anche laddove uomini e idee pare si siano mossi per tempo.

 

 

 

 

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