Slittamento Regionali, opposizioni e movimenti civici puntano il dito

Con il sempre più probabile slittamento delle elezioni regionali ad una data successiva al 4 marzo (entro comunque il 22 aprile) arrivano critiche da diversi attori della politica che si trovano opposti al governatore, dai 5 Stelle a Iorio ai nascenti movimenti civici, che parlano di sprechi, irresponsabilità e incapacità di fronte a quello che appare inevitabile.

Manzo (M5S): “Pasticcio ai danni dei molisani”. “La legge elettorale è solo un pasticcio preparato a danno dei molisani dal governatore Paolo Frattura che prima ha voluto la nuova legge elettorale, poi ha tentato di rinviare la discussione, e ora annuncia il bisogno di modificarla. Mesi fa ci si chiedeva sull’opportunità di approvare una legge regionale a fine legislatura, su cosa sarebbe potuto accadere in caso fossero stati sollevati profili di incostituzionalità. Nonostante tutto, la maggioranza è andata avanti e il 27 novembre, a pochi mesi dal voto, ha dettato le regole per l’elezione del Presidente della Regione e del nuovo Consiglio regionale. Ora sembra che, per evitare possibili impugnative e ricorsi elettorali, occorra modificare la legge elettorale, portando la soglia di sbarramento per le coalizioni dal 10% all’8%, e solo dopo valutare se esistono le condizioni per votare il 4 marzo. Ma, in caso di election-day, entro massimo 10 giorni i Comuni dovranno affiggere i manifesti per la convocazione dei comizi elettorali. Quindi diciamo chiaramente che è sempre più probabile che si voti in aprile, con uno spreco di risorse pubbliche e alle spalle le elezioni politiche. Questa legislatura si chiude nel peggiore dei modi, anche grazie all’irresponsabilità politica di parte della maggioranza che ha approvato una legge elettorale tardivamente e a vecchie coalizioni in cerca di posti al sole.”

Iorio: “Malafede o incapacità amministrativa”. “Ho ascoltato con molta attenzione le parole del presidente Frattura in conferenza stampa, ho ascoltato la lettura della missiva del sottosegretario Gianclaudio Bressa e i dubbi sulla trasparenza di comportamento dell’intera maggioranza che in questi anni ha retto la politica regionale aumentano. Lo “Schifiltellum” molisano ricalca la legge elettorale della Calabria approvata, osservata e corretta nel 2014. Quindi se questa maggioranza e i proponenti dello “Schifiltellum” hanno adottato il principio di emulazione, sapevano già da principio che il governo avrebbe chiesto di abbassare la soglia di sbarramento per le coalizioni dal 10 all’8%. Premesso che, se non c’è malafede da parte di tutti coloro che hanno voluto, sostenuto e fortemente asserito l’approvazione di questa legge così nettamente in ritardo c’è sicuramente incapacità politica e amministrativa, ritengo doveroso per chi ricopre il ruolo di presidente del Consiglio pretendere chiarimenti ad horas e di mettere in campo tutto ciò che è doveroso fare per permettere al Molise di indire l’election day. Già lo scorso luglio, in occasione dell’approvazione dei Piani Operativi con legge dello Stato, chi detiene il ruolo di super partes ha anteposto, all’interno del Consiglio regionale, la difesa ad oltranza di Frattura rispetto ad elementi certamente più solenni dimenticando che il Molise viene prima di ogni altro interesse. L’argomento elezioni non può essere procrastinato e i quasi tre milioni di euro necessari per lo svolgimento delle operazioni di voto potrebbero essere ripartiti a favore dei disoccupati del Molise, delle famiglie disagiate, per l’adeguamento del sostegno al diritto allo studio e alle scuole materne parificate. Perché una cosa è certa: questo rinvio serve solo a Frattura e ai suoi alleati per rimanere ancora al governo e tentare di prorogare l’attuale sistema di potere e magari riproporlo al momento più opportuno”.

I movimenti civici: “Classe dirigente pensa solo ai propri interessi”. “Ci aggreghiamo, ovviamente, a coloro che sono contrari a posticipare la data delle prossime elezioni regionali”, il commento in una nota di Creare Futuro, Coscienza Civica, Libera Termoli e Partecipazione Democratica. “Il presidente Frattura ha illustrato ai molisani il motivo del posticipo dell’election day dal 4 marzo al 22 aprile. A quanto parte un sottosegretario del Governo ha notato un’imprecisione sulla legge elettorale molisana e ha suggerito al governatore di rivedere la soglia di sbarramento, attualmente al 10%, e riportarla all’8%. Può darsi che sia anche vero, ma non ci sono i presupposti per far slittare la data del voto perchè sappiamo benissimo che se e quando si vuole fare qualcosa, bastano poche ore. Ebbene, il presidente Frattura, volendo, può fissare un Consiglio regionale anche domani mattina. Per quale motivo costringere i molisani a sborsare oltre 3 milioni di euro, quando la situazione può benissimo essere risolta nell’immediato? Ci sembra che fino all’ultimo si continui ad agire solo in base ad interessi privati, trascurando il bene comune. I cittadini non possono e non vogliono più continuare a pagare gli errori di una classe dirigente che ha avuto ben 4 anni e mezzo per rivedere una legge che più volte è stata contestata in diversi punti. Caro presidente, secondo noi hai 3 milioni di euro di buone ragioni per avere, almeno in questo caso, la coscienza apposto. Ci lamentiamo che, ingiustamente e puntualmente, il Molise viene deriso o offeso (come l’ultimo caso di Joe Bastianich), ma figuriamoci se si venisse a sapere che una regione con un Pil tra i più bassi della Penisola, sulla soglia della povertà assoluta, segnata da uno spopolamento pazzesco e addirittura a rischio soppressione, possa distinguersi da tutta l’Italia per questo ‘grande’ problema di incostituzionalità”.

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