Leva contro centrodestra e governo regionale: ‘Troppi conflitti di interesse’

“Che Mario Pietracupa, persona stimabile, non comprenda che accettando questa candidatura declassi il livello della nostra democrazia liberale a una sorta di democratura in stile russo-putiniano, è davvero grave”. Così Danilo Leva, candidato nel collegio uninominale di Isernia per la Camera con Liberi e Uguali, nel corso della conferenza stampa di stamani nello Spazio 180 di corso Marcelli, al centro della quale l’onorevole ha posto il tema del nepotismo. Senza peli sulla lingua, Leva ha affermato: “Le regole del gioco in questa regione sono falsate. La sfida che bisogna lanciare ai cittadini di questa provincia è la difesa delle regole della democrazia. Gli intrecci e i conflitti di interessi ormai sono palesi, evidenti, alla luce del sole. Non li si nasconde più, anzi sono motivo di forza e di ostentazione del potere. In Molise è candidato il presidente del Neuromed. Una persona stimabile e rispettabile: preciso, infatti, che la mia è una critica solo ed esclusivamente di natura politica. Non posso tuttavia non denunciare il tentativo di occupazione manu militari della sanità pubblica da parte di titolari delle strutture private. A questo stato di cose – ha aggiunto con fervore – si può decidere di dire no e in questo collegio la sfida è tra chi vuole difendere la sanità pubblica e la qualità della democrazia, e chi vuole condurci in qualcosa di completamente altro. Un qualcosa dove i conflitti di interesse sono la regola, dove prima dei diritti di tutti ci sono gli interessi di un cognato. In campo, è bene ribadirlo, c’è chi rappresenta un coacervo di interessi di bottega che con la sanità pubblica non ha nulla a che fare”. Un passaggio, inevitabile, l’onorevole lo ha fatto anche sul governo regionale di centrosinistra. “Questi cinque anni di governo Frattura hanno insegnato una cosa. Il Pd, in particolar modo, ha ceduto a condizionamenti di altre forze politiche, come Rialzati Molise, facendo ‘saltare’ la sanità pubblica in questa regione. Abbiamo un cognato con il centrodestra e uno col centrosinistra. Spero siano finiti, non vorrei trovarmene un terzo con i Cinque Stelle. I cittadini, dunque, devono scegliere il candidato che per storia personale, credibilità, autorevolezza, ha la forza di difendere i beni comuni del territorio e chi, per evidenti limiti di natura oggettiva, non può farlo. Io – ha concluso – ho condotto tante battaglie in questi anni, scevro da condizionamenti. Non ho aziende da difendere. Gli altri, giudichino gli elettori”.

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