Partita dalla ‘sua’ Sant’Elia la kermesse elettorale di Colavita, candidato Pd al Senato

Si respira emozione e aria di casa in paese, dove a fare gli onori di casa è stato il sindaco Stefano Martino. A Sant’Elia a Pianisi, in una domenica di sole, ci sono strette di mano, abbracci e un bagno di folla con un tepore del tutto familiare, per una sfida che parte “proprio nel posto – ha detto emozionato Colavita – in cui sono nato e cresciuto e da dove tutto ha avuto inizio. Ho voluto incontrarvi nella piazza del nostro paese, di domenica, come è successo tante volte durante la nostra vita e, non certo per farvi promesse. Non sarebbe serio da parte mia. Mi conoscete, le persone non possono essere strumentalizzate. Prendo un impegno, questo sì, lo posso dire: quello di rappresentarvi per portare nella massina Istituzione del paese le aspettative della nostra terra”. Ancora una volta, Colavita rimarca la candidatura accettata da indipendente per mettersi al servizio della sua regione. “Di politica mi sono sempre interessato, ma da un’altra angolazione e non vi nego che per me questa è una veste nuova. È stato tutto così veloce, eppure sento un grande entusiasmo. La cosa che mi rende più felice di tutto, qualunque sia l’esito, è che utilizzerò questo breve tempo per stare con le persone. Sentire le loro voci, le loro storie e nello stesso tempo potergli raccontare che si può partire anche da un piccolo paese del Molise ed essere protagonisti”. Nelle parole di Colavita c’è poi il ricordo di una Santa Elia degli anni settanta, che in molti amavano definire la “Milano del Molise”. Ed è sempre più un passato a cui il candidato a Palazzo Madama guarda per costruire il futuro. “A quei tempi – prosegue – Sant’Elia veniva studiata come modello di capacità imprenditoriali sviluppatesi dal basso senza interventi straordinari. E se guardo al futuro non posso non pensare a una dimensione che è possibile ricreare”. Come? Colavita su questo non ha dubbi. Il primo ingrediente deve essere la “condivisone e la partecipazione”. Poi verrà tutto il resto e, il resto, si intuisce in una serie di temi che nel suo paese accenna solamente e sui quali, nel corso di questa campagna elettorale, è pronto ad aprire un confronto: una riconversione dei servizi per le aree interne; una prospettiva di crescita come unico baluardo per l’autonomia del Molise; attenzione dal Governo centrale, ma anche più efficienza a livello regione, un’offerta organizzata per l’agroalimentare che guardi al mercato estero. “Con Piacere Molise alla Camera di Commercio e alla presidenza del Patto Territoriale del Matese con l’iniziativa sugli alberghi diffusi, ho posto l’attenzione della mia azione al riequilibrio delle aree interne e proprio su questo continuerò a lavorare, per far proseguire un percorso di ulteriore slancio per aree che hanno bisogno di fiducia. Qui i cittadini credono nei molisani come noi e noi non possiamo deluderli”. “Avremo modo di parlare di questi temi nel dettaglio”, aggiunge subito dopo. In fondo la prima uscita di una breve ma intensa campagna elettorale è come una delle tante domeniche trascorse nella piazza del paese. Il luogo dove nel giorno del riposo la comunità si ritrova solo per il piacere di stare insieme. 

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