Sanità, Tar: conflitto d’interesse nell’Ota. Annullate le nomine

Ancora la sanità al centro del dibattito, ancora presunti conflitti di interessi, la cui contestazione è finita davanti ai giudici del Tribunale Amministrativo. La questione è la presenza nell’Ota, l’Organismo tecnicamente accreditante, ossia l’ente che si occupa di certificare i requisiti delle strutture sanitarie private, di rappresentanti dei due principali centri della regione: Neuromed e Fondazione Giovanni Paolo II. Il ricorso presentato – e accolto dal Tar – da un centro cardiologico e da un sindacato nazionale è stato curato, manco a dirlo, dagli avvocati Massimo Romano, Giuseppe Ruta e Margherita Zezza, i tre legali attaccati tre giorni fa dal governatore Paolo Frattura in merito ad altri giudizi contro la Regione. Una sorta di risposta con tanto di conferenza stampa durante la quale sono stati illustrati i dettagli della decisione del Tribunale che sospende il decreto 65/2017 del commissario ad acta per la sanità. “Nulla vietava di reclutare tali esperti in base a procedure selettive ispirate a criteri di trasparenza e obiettività, o ricorrendo a dirigenti di strutture operanti fuori dalla Regione Molise”, afferma il Tar, ma “nel sistema è stato introdotto un duplice profilo di distorsione, che finisce per incidere sull’imparzialità dell’Ota, al momento in cui è chiamato a verificare la permanenza dei requisiti i cui esponenti sono presenti nell’organigramma”.  Con la sentenza del Tar, ha sottolineato Romano, “è stato ripristinato il livello di garanzia e di rispetto della legalità in un settore così delicato, come quello della sanità. Adesso si apre un’altra questione, che è quella della legittimità degli atti adottati dall’Ota, alla presenza dei rappresentanti di Neuromed e Fondazione”. Al.Am.

 

 

 

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