Il ‘niet’ dei movimenti civici a Toma. E il centrodestra rischia di spaccarsi

Che Donato Toma, quale candidato governatore del centrodestra, non andasse bene a tutta la coalizione era chiaro sin da ieri, quando si è dovuta attendere solo la tarda serata per l’ufficialità del presidente dell’Ordine dei Commercialisti di Campobasso a capo della squadra che correrà alle Regionali. Innanzitutto non ci sarebbe l’appoggio di Michele Iorio, che aveva scelto di fare un passo indietro in favore dell’unità ma soprattutto perché lo scenario che sembrava aprirsi era quello di un uomo della società civile, il giudice Enzo Di Giacomo, prendere in mano il timone, corteggiato su più fronti. Con l’autoesclusione del presidente del Tribunale di Isernia e la scelta, fra le proposte alternative, di ‘incoronare’ il professore, probabilmente non ben visto in quanto assessore esterno (dimissionario) al Comune di Bojano, guidato da un’amministrazione di centrosinistra e non lontano dalle simpatie di Paolo Frattura, l’ex governatore potrebbe decidere di rivedere la sua posizione. C’è il rischio di una clamorosa spaccatura, con Iorio pronto a correre da solo con una sua lista, che toglierebbe comunque una fetta di voti alla coalizione. Su posizioni simili esponenti come Ulisse Di Giacomo e Gianfranco Vitagliano, che si affidano a Facebook per esprimere il loro parere. Il primo: “Avevamo già il sospetto a chi fosse legato il sig. Toma, candidato di un pezzo del centrodestra, quello per intenderci bastonato alle recenti elezioni politiche con un umiliante 0-5. Adesso ne abbiamo la certezza: è la sintesi perfetta tra Patriciello e Frattura. Un film già visto, che sarebbe un suicidio rivedere…”. Questo dopo aver riportato le dichiarazioni dello stesso Toma (“Non ho particolari richiami da fare alla giunta regionale uscente”) ed aver elencato una serie di ‘fallimenti’ dell’esecutivo regionale guidato da Frattura. Vitagliano, sulla stessa linea, rinnega la candidatura del commercialista. “Se Donato Toma non ha nulla da dire sul governo regionale uscente non è il mio candidato alla Presidenza della Regione”. Qualcuno, dopo la conferenza stampa di oggi, ha persino borbottato a sentir parlare di sanità pubblica l’aspirante governatore, un uomo oggi sponsorizzato da Aldo Patriciello, alla guida di un gruppo che controlla una serie di aziende private in Italia nel settore sanitario. Di certo mancherà l’apporto di quei movimenti civici che avrebbero appoggiato Enzo Di Giacomo. Parliamo di Massimo Romano e company (precisamente: Creare futuro, Uniti per la Costituzione, Libera Termoli, Molise nostro, Alleanza civica Molise e Coscienza civica) che della nuova partita non ritengono di fare parte. “Noi avevamo fatto una proposta, quella di candidare il giudice Di Giacomo, uomo della società civile”, ci spiega telefonicamente Romano. “Il dottor Toma è invece un uomo del centrodestra, scelto da uomini del centrodestra, che non hanno a che fare con noi. Peraltro non siamo stati neanche consultati per un eventuale convergenza sul nome. A stretto giro valuteremo se ci presenteremo con una proposta alternativa alle Regionali e, di conseguenza, con un nostro candidato”. A sostenere Toma, al momento, ci sarebbero Forza Italia, Fratelli d’Italia, Popolari per l’Italia, Udc, Idea, i Sovranisti, la Lega, il Molise che vorrei, Alleanza per il Molise e il Movimento animalista. L’ok arriva anche da Roma, precisamente dalle direzioni nazionali di Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega e Noi con l’Italia, che manifestano “apprezzamento per la candidatura […] espressa dal territorio e con il concorso dei movimenti civici del centro-destra” e che “ben rappresenta la volontà di rinnovamento e di cambiamento che il centro-destra si propone di interpretare anche in Molise come a livello nazionale. L’alto livello morale e professionale del nostro candidato, e la sua esperienza professionale e associativa che lo ha messo in diretto contatto da un lato con le realtà economiche e produttive, dall’altro con le istituzioni in Molise, sono caratteristiche che lo mettono in condizione di saper interpretare al meglio le esigenze di un territorio che ha bisogno di una svolta profonda per ricominciare a crescere“. Tuttavia la solidità della coalizione, a pochi giorni dalla presentazione delle liste, non è assicurata.

 

 

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