L’occasione fa l’uomo ladro… oppure onesto: la lezione dei ‘Napolesani’ al Savoia

Il Teatro Savoia di Campobasso fa il pieno per la replica della commedia in tre atti ‘L’occasione fa l’uomo ladro’, scritta e diretta da Antonella Giordano e che ha visto ieri sera salire sul palco “I Napolesani” (oltre alla Giordano, Vittorio Carozza, Francesco Cicatiello, Antonietta Di Lallo e Davide Marino), uno dei tre gruppi de “La Bottega dell’Attore”, la compagnia teatrale dell’Associazione “Vivi il Tuo Quartiere Colle dell’Orso”. Un teatro impegnato, divertente ma anche solidale, in quanto il ricavato della serata sarà devoluto in beneficenza a favore dei “Medici Molisani per l’Etiopia”. Una piccola storia dei nostri giorni, in cui vita terrena e aldilà convivono e si abbattono le barriere col pubblico, coinvolto costantemente da Ciro, il defunto, presente nella commedia sotto forma di angelo, con tanto di ali finte, “perché anche in Paradiso c’è la crisi”, chiamato ad una piccola missione prima di essere accolto nel Regno dei Cieli. La storia si apre proprio con la morte di Ciro e la moglie e il fratello di lui, mossi da un astio reciproco e noti l’una per essere spendacciona coi soldi del marito e l’altro per essere sfaticato, tenteranno di accaparrarsi l’eredità del defunto, facendo impazzire il notaio, che però – prima di svelare le ultima volontà scritte nel testamento – affida ad entrambi un compito, così come chiesto nella lettera. Maria Assunta dovrà accudire il ‘frutto del peccato’ nato da una relazione extraconiugale di Ciro e che corrisponde al nome di una ragazza di nome Jessica, mentre Salvatore dovrà andare a lavorare tutti i giorni in fabbrica, partendo dall’incarico più umile. Le scene si svolgono tutte fra le mura domestiche, dove compaiono anche il fratello di Maria Assunta, un monaco molto particolare sempre pronto a impartire lezioni con massime liturgiche e non solo, e la vicina di casa Carmela, l’unica che può vedere il fantasma di Ciro, quasi sempre presente durante la commedia. Tutto è condito da termini dialettali, battute continue ed equivoci che strappano risate ed applausi al pubblico del Savoia. Alla fine si scopre che Jessica in realtà è la figlia di Salvatore, avuta anni prima dopo una notte di passione da una ballerina, che temendo l’inaffidabilità del padre aveva chiesto aiuto a Ciro, che si era preso cura della ragazza e che doveva fare in modo che la stessa potesse ricongiungersi col genitore. La vera eredità di Ciro, quindi, consisterà nell’aver aiutato la moglie e il fratello a curare i loro vizi ed essere persone migliori. In chiusura della storia, la domanda che si pongono i protagonisti è: l’occasione fa davvero l’uomo ladro? Forse sì, ma può fare anche l’uomo onesto. Perché la vita è fatta di scelte. E proprio la vita, è il monito, va – appunto – vissuta, perché è l’unica vera grande occasione che abbiamo tutti.

 

 

 

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