Regionali. Salvatore, una vita fra Comune e tribunali: ‘Ma la politica la faccio fra la gente’

Alessandra Salvatore, 42 anni, esercita la professione di avvocato dal 2000 ed è assessore comunale di Campobasso alle Politiche per il Sociale, candidata oggi come consigliere alle Regionali col Molise 2.0. Chi non ha mai avuto a che fare con lei percepisce immediatamente la disponibilità che caratterizza il suo animo, la trasparenza con cui si pone e le buone intenzioni che muovono ogni sua azione. Una curiosità: quando muove i primi passi verso la politica?

Ho iniziato ad appassionarmi di politica nel 1994, anno della fatidica “discesa in campo” di Silvio Berlusconi, uomo espressione dei poteri forti. Avevo da poco compiuto 18 anni e capii immediatamente che dovevo stare dall’altra parte. Ho iniziato così. Prima con una militanza nel circolo cittadino dei verdi e, poi, a partire dal 2009, nel partito democratico sembrava incarnare a pieno le esigenze di tutela dei più deboli e le aspirazioni ad una società più equa e giusta. Spero, peraltro, che il PD recuperi lo spirito che ha animato le forze politiche di centro-sinistra, dalla cui fusione è nato, e che ne recuperi a pieno valori ed idealità“.

Quali sono i risultati che più l’hanno soddisfatta nel ruolo di assessore comunale?

Sicuramente l’ammodernamento e l’ampliamento degli strumenti normativi necessari per fare funzionare al meglio il settore sociale. Sono stati varati in questi 4 anni: la Carta dei Servizi dell’Ambito Territoriale Sociale di Campobasso, il nuovo Regolamento dei Centri Sociali Anziani, il Regolamento relativo agli interventi di natura socio-economica, il nuovo Regolamento in materia di gioco lecito e quello in materia di animali d’affezione. Già elaborato ed in corso di approvazione il regolamento in materia di spettacoli circensi con animali. Fondamentale l’adozione e la messa a regime di un sistema unico di raccolta informatizzata dei dati relativi a tutto l’universo del sociale, sistema continuamente aggiornato ed integrato con i dati del servizio sanitario. La riorganizzazione, anche logistica, dell’ambito territoriale e la continua interazione tra tutti i 26 Comuni che lo compongono. I tanti progetti di prevenzione della marginalità e del disagio sociale (rivolti soprattutto ai bambini ed ai ragazzi) e la collaborazione con una rete di enti pubblici e del privato sociale, con cui si è creata una straordinaria sinergia. La prima casa rifugio ed il Centro Anti-Violenza a valenza regionale. I progetti Sprar, varati in contrapposizione al modello di accoglienza dei migranti nei Centri di Accoglienza Straordinaria“.

L’esperienza amministrativa potrebbe aiutarla per questa campagna o al contrario la carica di maggiori responsabilità?

Entrambe le cose: da un lato, l’esperienza amministrativa mi ha consentito di maturare una conoscenza più approfondita dei meccanismi di funzionamento della P.A. e di moltiplicare le relazioni sociali e politiche, cose importanti in prospettiva; dall’altro avverto con forza il peso della responsabilità, consapevole che chi dovrà cimentarsi nel governo di questa regione percorrerà una strada tutta in salita e dovrà dare risposte efficaci ai tanti molisani che hanno perso fiducia nella politica e nella buona amministrazione“.

Quali i suoi obiettivi in caso di elezione?

Contribuire a ricostruire un centro-sinistra che torni ad ascoltare i cittadini. Provare a riconquistare la fiducia di chi si è sentito abbandonato o non tutelato“.

Un commento alla ritrovata unità del centrosinistra.

È arrivata quando sembrava non fosse più possibile. L’abbiamo cercata da sempre. La richiesta di primarie, che ho sottoscritto anche io nella mia qualità di membro dell’assemblea regionale del PD, avanzata a maggio del 2017, andava in questa direzione. Ed anche il percorso di Ulivo 2.0 è stato portato avanti con l’idea che ci fosse discontinuità ma nel segno della unità, un valore che tante persone ci hanno chiesto di provare a salvaguardare“.

Quanto le sue competenze professionali l’hanno aiutata in politica e come mai tanti suoi colleghi prendono la strada della politica?

La conoscenza dei meccanismi di produzione e di funzionamento delle norme e degli istituti giuridici, di certo, agevola il lavoro all’interno della pubblica amministrazione. La libera professione ti porta a sviluppare una capacità di promuovere relazioni che è utile per chi decide di intraprendere un percorso politico. La differenza, comunque, la fanno la passione e il senso delle istituzioni, che consentono a chiunque, a prescindere dalla professione o dal lavoro, di partecipare attivamente alla vita pubblica ed alla gestione amministrativa di una comunità“.

Si parla molto di quote rosa e rappresentanza di genere. Come giudica l’impegno delle donne in politica?
Una donna che decide di dedicarsi alla politica deve avere molto tempo a disposizione e, spesso, di questo tempo non può disporre. Anche in politica, come negli altri contesti, le donne scontano una organizzazione sociale e lavorativa pensata secondo schemi maschili e patriarcali. Occorre lavorare anche in politica per le pari opportunità delle donne, che devono potere scegliere liberamente di intraprendere il percorso politico e di maturare competenze da spendere a vantaggio della comunità. La politica e l’amministrazione non si possono improvvisare, né affidare alle sole “quote rosa”.

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