Volontariato, riforma Terzo Settore sotto accusa. Lions Club: ‘Il rischio è favorire i furbetti’

Un numeroso pubblico ha partecipato al Convegno sulla Riforma del Terzo Settore organizzato dal Distretto 108A del Lions Club International in collaborazione con l’Unimol a Termoli, mercoledì 9 maggio, presso l’Aula Adriatico dell’Università degli Studi del Molise. Il terzo settore comprende quella serie di enti di natura privata attivi nell’ambito del no-profit che senza scopo di lucro perseguono finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale promuovendo e realizzando attività di interesse generale mediante forme di azione volontaria e gratuita o di mutualità o di produzione e scambio di beni e servizi. Al convegno hanno partecipato come relatori il prof. Gianmaria Palmieri, Magnifico Rettore dell’Università degli Studi del Molise, Carla Cifola, Governatore del Distretto 108A del Lions Club International, il prof. Fabio Ferrucci Ordinario di Sociologia dei processi culturali Unimol e l’avvocato Ester Tanasso, Presidente del Lions Club Termoli Host. Moderatore del convegno è stato Oreste Campopiano, Presidente della VI Circoscrizione del Distretto 108 A. Dopo una breve introduzione del Cerimoniere Distrettuale Giuseppe Corti che ha ricordato lo spirito di servizio che contraddistingue il Lions Club International facendolo rientrare a pieno titolo nel terzo settore ha preso la parola il Rettore Gianmaria Palmieri che in qualità di professore di diritto commerciale e diritto societario ha manifestato un certo scetticismo sulla nuova normativa che con la legge delega n. 106 del 6 giugno 2016 ha regolamentato il terzo settore, esprimendo forti dubbi sulla utilità e sull’efficacia di un intervento così invasivo in un settore così ampio ed importante come il mondo del volontariato. Una normativa che estendendo le regole delle società privatistiche con scopo di lucro al terzo settore finisce per creare ostacoli burocratici e timori che potrebbero frenare e dissuadere l’impegno di chi opera in uno spirito di gratuità nel campo del volontariato e del terzo settore. La nuova normativa introduce nuove agevolazioni come l’esonero dal fallimento e una regolamentazione dell’accesso ai contributi, ma al tempo stesso presenta ingenuità e apre spiragli che potrebbero essere sfruttati da attività con scopo di lucro e commerciali che con determinati accorgimenti potrebbero beneficiare delle agevolazioni destinate al terzo settore. La nuova normativa fa rientrare nel terzo settore tutti gli enti che operano nell’interesse sociale, ma va considerato che una qualsiasi azienda con scopo di lucro e del settore commerciale può fornire prodotti o servizi di utilità sociale. Una qualsiasi azienda con determinati artifici potrebbe beneficiare delle agevolazioni destinate al terzo settore. Questo fa sospettare che il processo normativo sia stato furbescamente viziato da condizionamenti di gruppi di interesse che intendono in maniera fraudolenta usufruire della legislazione di favore degli enti del terzo settore. Per il Rettore l’intervento normativo risulta eccessivamente minuzioso, ravvisando quasi l’intento di risolvere i grandissimi problemi che attanagliano la nostra società con un intervento salvifico e quasi taumaturgico della normativa. In realtà un uso distorto dello strumento normativo può generare altri problemi. Tale stato di cose probabilmente favorirà un ulteriore sviluppo delle associazioni non riconosciute in quanto finiscono per rappresentare uno strumento più agevole e meno complesso che meglio si adatta al mondo no-profit. Il prof. Fabio Ferrucci ha osservato come il mondo del volontariato sia una forma di auto organizzazione atta a sopperire in uno spirito di gratuità a tutte quelle carenze della società che non sono supportate dalle istituzioni pubbliche e dalle aziende con scopo di lucro. La stessa definizione di terzo settore riservata dalla nuova normativa al vastissimo mondo del volontariato tradisce un atteggiamento atto a voler riservare a questa realtà quasi un ruolo minore e subordinato rispetto al settore delle aziende con scopo di lucro e agli enti del settore pubblico. Ne consegue una concezione della società organizzata in sottosistemi differenziati in cui il terzo settore e le famiglie per il loro spirito di gratuità non hanno la stessa dignità del settore privato profit e di quello pubblico. Tale definizione finisce inoltre per generare anche una certa confusione con il settore terziario. La Presidente del Lions Club Termoli Host Ester Tanasso ha osservato che la riforma meritoriamente recepisce il principio aristotelico secondo cui il bene è il vero fine della condotta umana, incoraggiando il mondo del volontariato a perseverare nella logica del dono inteso non come un regalo, ma come cessione di una parte di se. Tale impulso al dono deve portare il nostro prossimo a fare altrettanto in una logica di positiva sussidiarietà orizzontale con gli enti statuali. Una simile dinamica ha già coinvolto in Italia quasi sei milioni di cittadini che operano nei settori del volontariato e un milione e mezzo di soci Lions nel mondo. Questa logica porta a operare il no-profit nei settori della cultura, dell’istruzione, del servizio, della sanità, del credito cooperatico e nel mutuo soccorso. Se la politica e i media cercano di suscitare e comunicare facili emozioni che hanno il grosso limite di essere poco oggettive e quindi pericolose in quanto sterili e fini a se stesse, l’indignazione è invece da valutarsi positivamente in quanto spesso produce un diretto intervento del cittadino mirante a sanare ciò che non funziona nella società attraverso un attività volontaristica che finisce per produrre e far fiorire il bene. Chiunque ha la fortuna di provenire da una famiglia contadina sa che il fiorire e il fine. Il Governatore Carla Cifola ha osservato come nel corso del convegno l’argomento sia stato trattato sotto i diversi aspetti giuridici, fiscali, sociologici e culturali. Il Lions Club International con i suoi service e la sua azione di volontariato è interessato a perseguire il benessere completo della persona, facendosi protagonista con i suoi interventi gratuiti in tutti quei settori della società che risultano trascurati ed abbandonati. Il grande lavoro dei service dei club di questi anni ha sempre più coinvolto il Lions Club International nell’impegno sociale diventando spesso patner alla pari delle istituzioni pubbliche. L’essere vicini al nostro prossimo ci ripaga degli sforzi e del grande lavoro proferito. Carla Cifola, Oreste Campopiano e Ester Tanasso hanno ringraziato il Rettore Palmieri e il prof. Ferrucci per l’ospitalità e per gli interessantissimi interventi. Oreste Campopiano ha inoltre manifestato tutta la sua gratitudine anche al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati che ha accreditato il convegno riconoscendo tre crediti formativi ai partecipanti. Hanno preso parte all’incontro anche i Presidenti della Zona A e B Luigi Sabatini e Stefano Maggiani del Lions Club International. Il pubblico ha partecipato con interesse ai lavori ponendo numerose domande ai relatori.

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