In fiamme fabbricato destinato ai migranti, si indaga per incendio doloso

Un incendio si è sviluppato la scorsa notte all’interno di un fabbricato ubicato nel comune di Pescolanciano, che a breve sarebbe stato destinato a centro di accoglienza temporaneo per una quindicina di migranti. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri di Isernia e i Vigili del Fuoco, che hanno provveduto a domare le fiamme e ad effettuare i rilievi tecnici. Tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti viene privilegiata quella di una atto doloso. Nei giorni scorsi l’iniziativa di destinare l’immobile a centro di accoglienza temporanea non era stata accolta favorevolmente dalla popolazione locale e la tematica era stata anche affrontata in occasione di un pubblico incontro tenutosi lo scorso 28 maggio. L’incendio ha prevalentemente danneggiato una delle stanze dove erano già stati collocati letti, materassi e armadi. L’immobile è stato sottoposto a sequestro da parte dei Carabinieri che hanno avviato le indagini per fare piena luce sull’intera vicenda. Il sindaco del paese, Manolo Sacco, sta seguendo l’evolversi degli eventi e si dice fortemente preoccupato. Resta altissima la tensione a Pescolanciano. Come si ricorderà, la settimana scorsa il primo cittadino aveva convocato una riunione proprio per discutere dell’arrivo dei migranti in paese, misura decisa dalla prefettura. I residenti hanno da subito ribadito la loro ferma contrarietà. Il clima ha continuato a surriscaldarsi nel corso dei giorni, animando un dibattito sempre più serrato e dai toni accesi. L’incendio doloso appiccato alla struttura individuata per ospitare i migranti è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Il sindaco Sacco è arrivato a minacciare le dimissioni se le autorità non lo sosterranno in questa battaglia. Già in precedenza aveva annunciato la possibilità di forti azioni di protesta qualora il braccio di ferro con la prefettura fosse andato avanti. Ora che in paese si è scatenata una vera psicosi, ribadisce la necessità di un intervento. “Sono pieno di rabbia per quanto successo – ha spiegato – e mi dissocio dall’accaduto, ma chiedo aiuto. La situazione in paese sta diventando sempre più critica. Il nostro ‘no’ all’arrivo dei richiedenti asilo lo abbiamo ribadito più volte, ma nessuno ci ascolta. Non mi sento tutelato: viviamo in un clima di terrore, tanto che ho intenzione di riconsegnare la fascia da sindaco al prefetto”. Il sindaco ribadisce che la popolazione non ha un moto di razzismo nei confronti dei richiedenti asilo, ma “ha sollevato una serie di dubbi sull’opportunità di ospitare i migranti in quella struttura”.

 

 

 

 

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