Cultura, Molise cresce del 12,2% in valore aggiunto. Impiegati 5mila addetti

In un anno il Sistema Produttivo Culturale e Creativo molisano è cresciuto del 12,2% in termini di valore aggiunto e 11,7% relativamente all’occupazione. E’ uno dei dati positivi della regione, nonostante l’economia debole e la crescita delle persone senza lavoro fotografate da Bankitalia, e colloca il Molise al vertice del Mezzogiorno per quota di occupati sul totale dell’economia (4,6%). La ricchezza prodotta sul territorio dalla filiera culturale e creativa ha raggiunto i 251 milioni di euro con l’impiego di circa 5mila addetti. E’ il frutto dello studio ‘Io sono cultura – L’Italia della qualità e della bellezza sfida la crisi’ elaborato da Fondazione Symbola e Unioncamere con la collaborazione e il sostegno della Regione Marche, illustrato oggi a Roma. “È un boom della filiera culturale e creativa in Molise – commenta il direttore della Fondazione Symbola, Domenico Sturabotti. – Il Molise è la prima regione a livello nazionale per crescita del valore aggiunto e dell’occupazione culturale e creativa. Un risultato importante soprattutto per le implicazioni sociali ed economiche. Un percorso che fa ben sperare per il futuro della regione, soprattutto se si sarà capaci di tenere manifattura e innovazione insieme allo straordinario patrimonio storico culturale diffuso nel territorio. Su base provinciale, Campobasso si colloca nelle graduatorie nazionali 41esima per incidenza del Sistema Produttivo Culturale e Creativo nell’economia locale (4,8%) e 54esima per occupazione (4,8%); Isernia ha incidenze rispettivamente pari al 3,3% e 4%”. Il sistema produttivo culturale alla base dello studio si articola in 5 macro settori: industrie creative (architettura, comunicazione, design), industrie culturali propriamente dette (cinema, editoria, videogiochi, software, musica e stampa), patrimonio storico-artistico (musei, biblioteche, archivi, siti archeologici e monumenti storici), performing art e arti visive a cui si aggiungono le imprese non direttamente riconducibili al settore ma che impiegano in maniera strutturale professioni culturali e creative, come la manifattura evoluta e l’ artigianato artistico). (fonte Ansa)

(foto archivio)

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