Poste, Palazzo d’Aimmo chiede stop ai tagli. Ex Ittierre, verso proroga della mobilità ai lavoratori

A inizio seduta il Presidente della Prima Commissione Di Lucente ha chiesto ed ottenuto l’iscrizione e l’immediata discussione di due proposte di legge di iniziativa della Giunta regionale che la stessa Commissione ha licenziato recentemente: la PdL n. 6, concernente la “variazione del bilancio di previsione pluriennale per il triennio 2018 2020, ai sensi dell’articolo 51, comma 1, del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118” e la PdL n. 4, concernente l’ “attuazione delle disposizioni dell’art.1 commi 793 e ss. della legge n. 205/2017 – Trasferimento del personale delle Province in servizio presso i Centri per l’Impiego”. Per quanto riguarda la PdL n. 6, la variazione di bilancio pluriennale 2018-20, ha relazionato all’Aula il Presidente Di Lucente che ha evidenziato come nella struttura del provvedimento vengono previsti interventi finanziari per: il personale dei Centri per l’Impiego, il Programma Operativo Regionale FESR FSE 2014-2020 e la Protezione Civile. Come ha quindi spiegato Di Lucente, per i Centri per l’Impiego, che grazie alla legge n, 205/17 subiranno una rimodulazione e il passaggio dei dipendenti a tempo indeterminato e determinato dalle Province alla Regione, vengono impegnate risorse per circa 2 milioni e 207 mila euro al fine di coprire le spese del personale. Per quel che concerne, invece, la variazione per il FESR e il FSE 2014-2020 – ha aggiunto Di Lucente – “sono previste modifiche programmatiche rilevanti ai fini dell’allocazione contabile delle risorse, comportando, tra l’altro, l’inserimento di una nuova Azione e una riformulazione complessiva degli indicatori fisici di realizzazione (cosiddetti indicatori di output) con connessa riquantificazione dei valori obiettivo annessi (target)”. Per il servizio di Protezione Civile – ha infine evidenziato il Presidente della Prima Commissione – a seguito del recupero di somme anticipate per il “Piano degli interventi Urgenti di Protezione Civile”, vengono iscritte risorse per euro 262.117,00 finalizzate a consentire spese diverse e urgenti relative all’acquisto di hardware, di attrezzature, di tecnologie dedicate, manutenzioni e riparazioni. Il Presidente della Giunta regionale Toma ha poi presentato e illustrato all’Aula due emendamenti, entrambi approvati dall’Assemblea, il primo a maggioranza, con l’astensione dei Consiglieri Fontana, Manzo, Greco, Nola, Di Chiro e Primiani, il secondo all’unanimità, riferiti rispettivamente ai trasporti su gomma (rimpinguando, con risorse fino ad oggi ferme, un capitolo di Bilancio, con sei milioni e 905 mila euro, per coprire il fabbisogno fino al 30 giugno 2018), e alla non autosufficienza (per rendere immediatamente disponibili per gli Ambiti territoriali i trasferimenti correnti – 2 milioni e 995 mila euro – ricevuti dal Ministero relativi al “Fondo per la non autosufficienza”). La PdL, dopo gli interventi per spiegare le rispettive posizioni, dei Consiglieri Greco, Fanelli, Primiani e del Presidente della Regione Toma, è stata approvata a maggioranza con l’astensione dei Consiglieri Fontana, Manzo, Greco, Nola, Di Chiro e Primiani. Si è passati quindi all’esame della PdL 4, riguardante il trasferimento del personale delle Province in servizio presso i Centri per l’Impiego, che è stata illustrata all’Aula dal Relatore, Consigliere Tedeschi, il quale ha ricordato come “con il decreto legge numero 469 del 1997, lo Stato ha conferito alle Regioni e agli enti locali funzioni e compiti in materia di mercato del lavoro e che la Finanziaria del 2017 ha definito i percorsi affinché terminasse la subdelega delle Province e le funzioni specifiche ritornassero in capo alle Regioni, a partire dal 1° luglio 2018”. La PdL, tra le altre cose, è stato ancora rilevato, prevede che in attuazione della legge 205/17, il personale dipendente delle Province con rapporto di lavoro a tempo indeterminato, in servizio presso i Centri per l’Impiego e già collocato in soprannumero ai sensi della legge 190/14, è trasferito, in deroga al regime delle assunzioni previsto dalla normativa vigente, alle dipendenze della Regione Molise a decorrere dal 1° luglio 2018, nelle more del processo di riordino dell’Agenzia Regionale Molise Lavoro. Tedeschi ha riferito inoltre che risultano interessati al provvedimento 38 lavoratori con contratto a tempo indeterminato, e 10 Co.Co.Co., contrattualizzati dalla Provincia di Isernia. La proposta di legge, dopo gli interventi dei Consiglieri Greco, Scarabeo, Primiani, Fanelli, Manzo, Facciolla, Pallante, Nico Romagnuolo e dell’Assessore al ramo Niro, è stata approvata a maggioranza con l’astensione di Fontana, Manzo, Greco, Nola, Di Chiro e Primiani. Il Consiglio ha poi approvato a maggioranza un Ordine del Giorno collegato presentato dai Consiglieri Tedeschi (che lo ha anche illustrato all’Aula), Calenda e D’Egidio che impegna la “Giunta regionale ad attivare ogni utile iniziativa programmatoria e procedurale, finalizzata all’applicazione dei percorsi di stabilizzazione del personale operante presso i Centri per l’Impiego regionali, in servizio al 31 dicembre 2017 con contratto di lavoro flessibile o parasubordinato, secondo le agibilità e regimi delle assunzioni contemplati dall’articolo 1, comma 796 della Legge 205/2017”. La Consigliere Calenda ha poi chiesto ed ottenuto l’iscrizione e l’immediata discussione di un Ordine del Giorno urgente a sua firma concernente la “concessione di un periodo di proroga del trattamento di mobilità in deroga – lavoratori ex ITTIERRE”. L’OdG è stato illustrato all’Aula dalla stessa presentatrice Calenda e dopo gli interventi dei Consiglieri Fanelli, Manzo e Primiani è stato approvato all’unanimità dall’Assise. In particolare l’atto di indirizzo impegna “la Giunta e il Consiglio regionale tutto ad assumere urgente decisione circa la concessione di una proroga di 5 mesi ai titolari del trattamento di mobilità in deroga ai lavoratori ex ITTIERRE secondo disposizioni di legge”. La Consigliera Scuncio ha chiesto ed ottenuto, in conclusione della seduta, l’iscrizione e l’immediata discussione di un Ordine del Giorno a sua firma e dei Consiglieri Calenda, Cefaratti, Matteo, Tedeschi, Di Lucente, Pallante, Nola, Micone, D’Egidio, Nico Romagnuolo, Scarabeo, Aida Romagnuolo, avente ad oggetto “tagli di Poste Italiane in Molise”. Anche i Consiglieri Fanelli e Facciolla hanno presentato una mozione avente ad oggetto il medesimo tema. Si è quindi deciso di stilare un unico atto di indirizzo condiviso e riassuntivo delle due proposte che impegna il Presidente della Giunta: “ad attivarsi presso il Governo affinché Poste Italiane rispetti le disposizioni normative comunitarie e nazionali, puntando al mantenimento degli uffici postali nei piccoli comuni con continuità ed efficacia del servizio; assumere ogni necessaria determinazione perché l’Azienda Poste tenga presente nella riorganizzazione le necessità del territorio e dei cittadini molisani tenendo conto delle richieste delle parti sindacali”. L’OdG, dopo gli interventi dei Consiglieri Scuncio (che ha illustrato all’Aula il provvedimento), Fanelli, Nola e Matteo, è stato approvato all’unanimità dal Consiglio.

Soddisfazione della Uilposte Molise. Il segretario regionale della Uilposte Molise, Aniello Pascarelli, plaude all’Ordine del Giorno in favore dei dipendenti di Poste Italiane sul territorio molisano. Il documento impegna il presidente della Regione Molise e la delegazione parlamentare molisana ad assumere ogni necessaria determinazione perché l’azienda tenga presente, nelle sue riorganizzazioni, le necessità del territorio e dei cittadini della ventesima regione d’Italia. “La speranza è che l’ok bipartisan arrivato da parte del Consiglio regionale – il commento di Pascarelli – sia solo il primo passo di un impegno volto a non lasciare soli i sindacati a difendere i lavoratori molisani. L’esclusione del Molise e dell’Abruzzo nell’Accordo Nazionale riguardante le Politiche attive del lavoro di Poste Italiane S.p.a – ha proseguito – mortifica i lavoratori delle due regioni e penalizza la possibilità di sviluppo del nostro territorio. Non aver trasformato alcun contratto da part-time in full-time, non aver stabilizzato i contratti a tempo determinato e non aver attuato la mobilità nazionale, non avrà che effetti negativi sulla nostra realtà sociale ed economica. Ecco perché è ora quanto mai necessario condividere insieme alla classe dirigente del nostro territorio un percorso volto alla salvaguardia dei diritti di lavoratori e cittadini di un territorio che può e deve avere un futuro”.

Exit mobile version