Donati gli organi del 47enne morto di aneurisma, al San Timoteo la task force del Ministero

La famiglia di Michele Cesaride, il 47enne di Larino morto questa mattina a seguito di un’emorragia cerebrale a causa di un presunto caso di malasanità, ha autorizzato la donazione degli organi del loro caro. Un gesto nobile al culmine di tre giorni terribili, il cui triste epilogo – il decesso dell’uomo – era forse solo questione di ore. Il 47enne, autista di autobus nel comune frentano, colpito martedì da un aneurisma, manifestatosi inizialmente come un forte mal di testa, era stato trasportato d’urgenza a Termoli in quanto al Vietri di Larino nelle scorse settimane è stato chiuso il punto di primo intervento e non erano possibili esami più approfonditi. Ma fra le due strutture ospedaliere, il Vietri e il San Timoteo, è mancata la comunicazione in questo caso, infatti al nosocomio costiero non funzionava la Tac, un’assurdità soprattutto in questo periodo affollato di turisti. L’alternativa più vicina era San Giovanni Rotondo dove però l’uomo è arrivato in condizioni disperate. A nulla sono valsi i tentativi dei medici di tenerlo in vita, l’emorragia cerebrale ha causato la morte cerebrale dell’uomo, seguita questa mattina da quella cardiaca. Sul caso sarà probabilmente aperta un’inchiesta dalla magistratura, mentre il Ministero della Salute si è già attivato in tal senso, mandando una task force di ispettori a verificare l’accaduto. “La task force di esperti del ministero, coadiuvata dai Nas, resterà in Molise il tempo necessario ad acquisire documenti, atti e ogni elemento utile a fare completa chiarezza rispetto all’accaduto”, la nota del dicastero. “L’episodio servirà a fare luce sul percorso di cura in ambito neurologico in Molise. Occorre infatti accertare le inefficienze organizzative, le eventuali responsabilità personali degli operatori, ma anche gli eventuali errori causati da cattiva programmazione della politica regionale.” Il ministro Giulia Grillo è intervenuta in merito. “Vogliamo andare rapidamente a fondo su questa vicenda. Non è possibile morire per cattiva organizzazione e sostanziale mancanza di assistenza. Tanto più in una regione, il Molise, dove le fallimentari gestioni del passato non sono alle spalle, come dimostrano i ripetuti casi di assenza di reale programmazione che i cittadini molisani ben conoscono. Intanto, desidero esprimere la mia vicinanza ai familiari dell’uomo scomparso”. Purtroppo è successo quello che nessuno sperava, ossia che qualcuno doveva rimetterci le pene per far pesare la gravità del venir meno di un servizio. Da aggiungere ad altri aspetti che andranno chiariti relativamente al coordinamento e alla gestione dell’emergenza. Se i tecnici del Ministero dovessero rilevare responsabilità di carattere amministrativo, potrebbe finire nel mirino del Governo la struttura commissariale e il precedente esecutivo oltre che l’attuale presidente, il quale – dopo la chiusura dei punti di primo intervento – aveva sottolineato come la giunta non poteva opporsi in quanto il provvedimento faceva parte del Piano approvato nella Legge di Stabilità durante la precedente legislatura ma che sarebbero state potenziate le postazioni del 118. Purtroppo neanche il tempo di annunciarlo che si è verificato l’episodio che ha messo in risalto le falle dell’attuale situazione.

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