Pioggia di nomine agli ‘amici’ di Toma, 5 Stelle all’attacco: ‘Logica clientelare’

Per le vacanze estive il governo Toma ha preparato una lista di nomi che dovrebbero andare a ricoprire i vertici di diversi enti pubblici e società partecipate della Regione. A denunciare le modalità di scelta è il Movimento 5 Stelle che questa mattina, in una conferenza stampa, ha annunciato la presentazione di una mozione in Consiglio regionale e la volontà di pubblicizzare l’invito ai cittadini molisani di presentare le proprie candidature in base alle relative competenze. Competenze che, come ha spiegato il consigliere Andre Greco, alcuni uomini scelti da Toma non hanno in base al ruolo ricoperto. “Si sta andando ben oltre la logica spartitoria – ha affermato. – Si parla di ruoli inutili affidati a fiancheggiatori politici. L’ultimo esempio è la nomina dei quattro commissari delle Comunità Montane, enti morti che sono in liquidazione dal 2011 e che ancora esistono, a scapito dei soldi dei molisani. E poi: non ci risulta che Carlo Perrella, ad esempio, possieda competenze tecniche liquidatorie”. Attraverso la mozione i 5 Stelle chiedono l’annullamento del decreto di nomina, affinché venga nominato un solo commissario a costo zero da individuare fra il personale della Regione o nei segretari delle Comunità stesse, come avvenuto in Friuli Venezia Giulia. Per Fabio De Chirico “il clientelismo ha sempre impedito lo sviluppo”. Il consigliere, fra le nomine discutibili, ha fatto riferimento ai due consulenti di Toma, Maurizio Tiberio in ambito economico (“mi risulta che abbia una laurea in scienze motorie”) e Nunzio Luciano in ambito giuridico (“a seguito dell’inchiesta sul nuovo stadio di Roma, è emerso nelle intercettazioni degli inquirenti che aveva rapporti con Parnasi, non è un’accusa ma Toma invece che chiarire la vicenda lo ha nominato consulente. Oltretutto con gli impegni che ha non vedo come abbia il tempo anche di ricoprire questo ulteriore incarico”). Patrizia Manzo ha sottolineato la necessità di procedere alla modifica della Legge regionale 16/2002,”carente sotto molti aspetti, come sulla trasparenza, sulla pubblicità delle nomine, sulle giuste competenze. Noi pertanto auspichiamo che il Consiglio regionali scelga in base alle competenze e ai risultati conseguiti dalle persone individuate”. Ma ci sono altri enti finiti nel mirino dei pentastellati. Come l’Arpa, “ancora sotto il controllo di un commissario quando ci sarebbe bisogno di una figura apicale individuata tramite graduatoria”, ha aggiunto Manzo. O la Finmolise, con un Consiglio d’Amministrazione rinnovato dall’ex governatore Frattura a fine mandato, “nomine incaute a dieci giorni dalle elezioni”, ha commentato Angelo Primiani. Toma avrebbe comunque intrapreso un iter giudizio per rimuovere e sostituire il presidente, ma – affermano i 5 Stelle – il metodo del nuovo governo non cambia. “Va applicato il principio della meritocrazia, dell’imparzialità e della terzietà”, ha detto ancora Primiani. “Stessa cosa per il Corecom. Il presidente deve essere super partes rispetto ai partiti politici”. Quindi l’invito alla cittadinanza, che sarà pubblicizzato sul territorio e tramite i canali telematici, a presentare la propria candidatura in base all’ente e alle competenze richieste, candidature che il M5S porterà in Consiglio regionale.

( in foto da sinistra: Fontana, Manzo, Greco, De Chirico, Primiani, Nola)

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