Tragedia Marcinelle, Battista: ‘Dopo oltre 60 anni ancora tanti morti per scarsa sicurezza sul lavoro’

Il messaggio del sindaco di Campobasso Antonio Battista in occasione della ricorrenza della tragedia di Marcinelle, in Belgio, dove a seguito di un incendio in una miniera di carbone morirono fra gli altri diversi molisani.

“Era l’8 agosto del 1956 quando sette uomini, sette figli della nostra Terra, persero la vita nella miniera di Bois du Cazier. Fu una tragedia, la tragedia di Marcinelle. Quel giacimento di carbone, che aveva permesso a molte famiglie di vivere, si trasformò in una trappola mortale per 262 minatori, di cui 136 italiani. Centotrentasei uomini carichi di sogni che lasciarono i loro affetti per riporre ogni speranza nel fondo di quella miniera, a mille metri sottoterra. Sessantadue anni fa quel giacimento divenne una prigione di fuoco e di fumo: impossibile uscirne, solo in 12 rividero la luce. Fu un dramma per tante famiglie: donne senza mariti e soprattutto ragazzi che rimasero orfani di genitori coraggiosi che non si tirarono indietro nemmeno al cospetto di un lavoro così umile, massacrante e molto pericoloso. Genitori di cui essere orgogliosi, ieri come oggi, esempi di cui tutti noi dovremmo andare fieri perché credo che in un periodo particolare come quello che stiamo vivendo, occorra ripartire proprio dalla rivalutazione del lavoro, inteso nella sua ‘semplice complessità’, ma anche quale strumento che permetta di conservare la dignità. Quella stessa dignità che cercarono di costruire quei minatori di Marcinelle. Una tragedia che deve farci apprezzare e rispettare il nostro lavoro, esserne orgogliosi. Una tragedia che però deve anche accendere un faro sulla sicurezza, una sicurezza che non può essere considerata un dettaglio, ma che va invece ritenuta una priorità. Nel giorno di questo doloro anniversario voglio ricordare i sette molisani morti (Liberato Palmieri nato l’11 febbraio 1920 a Busso, Francesco Granata nato il 9 gennaio del 1916, Michele Granata nato il 27 ottobre 1913 e Michele Moliterno nato l’11 maggio 1917 tutti e tre di Ferrazzano, Felice Casciato nato il 23 settembre 1912 e Francesco Cicora nato il I novembre 1908 a San Giuliano di Puglia e Pasquale Nardacchione nato il 16 aprile 1930 a San Giuliano del Sannio), ma mi piacerebbe anche abbracciare i loro familiari perché hanno onorato la memoria di chi non c’è più. Un 8 agosto di commemorazione, ma un 8 agosto soprattutto di riflessione che arriva all’indomani di altre due tragedie in cui hanno perso la vita operai che rappresentano la parte più debole di un mondo che anche oggi, nel 2018, trascura l’umanità e la dignità di chi è costretto a piegarsi per sopravvivere. Il mio appello è rivolto dunque alle istituzioni competenti, agli imprenditori, ai sindacati, alle associazioni di categoria nella convinzione che progettare un mondo occupazionale moderno, sicuro, capace di dare dignità ed un futuro ai nostri ragazzi è possibile”.

Il presidente del Consiglio regionale Micone: “Monito per il presente”. L’8 agosto del 1956 il mondo fu scosso dalla tragedia di Marcinelle, una delle più grandi sciagure minerarie della storia che provocò la morte di 262 minatori, 136 dei quali italiani, 7 molisani. Molti di essi erano meridionali emigrati dalla loro terra, che non dava loro pane per vivere e che morirono carbonizzati nell’inferno della miniera belga. Quella mattina di 62 anni fa, nell’infernale cava del Bois du Cazier, erano al lavoro 274 minatori. Un tragico errore umano, purtroppo, fu la causa di una così spaventosa catastrofe. Il Museo di Bois du Cazier è stato proclamato Patrimonio UNESCO nel 2012 e custodisce un pezzo di storia dell’Umanità, un pezzo di storia del nostro Molise. “Quella di oggi – afferma il Presidente del Consiglio Regionale, Salvatore Micone – è una data simbolo in ricordo del sacrificio del lavoro italiano nel mondo, delle generazioni di italiani che hanno vissuto la gravosa esperienza dell’emigrazione, hanno sofferto per la separazione dalle famiglie d’origine ed affrontato condizioni di lavoro non facili. Deve essere un motivo di meditazione estremamente attuale verso coloro che sono in cerca di opportunità di lavoro e di un futuro, specie i giovani, costretti a lasciare i Paesi d’origine nella speranza di una vita migliore. Ricordo che ci invita a riflettere anche sul tema irrisolto della sicurezza nei luoghi di lavoro, purtroppo ancora di grande attualità soprattutto in Italia. La riflessione – specifica Micone – deve essere da monito e deve rappresentare l’impegno prioritario delle autorità italiane ed europee nella ricerca di politiche di coesione e di occupazione che sollecitano attenzione e strategie partecipate, che sappiano fornire una risposta condivisa, unitaria ed interessata alle grandi emergenze dei nostri giorni da parte dell’Unione Europea. Per rievocare il ricordo che fu – conclude il Presidente, – in occasione di questa giornata commemorativa, questa Presidenza del Consiglio sarà rappresentata, a Marcinelle, dalla Consigliera Filomena Calenda che consegnerà un’epigrafe commemorativa riportante i nomi delle vittime molisane ed i loghi dei Comuni d’origine (Busso, Ferrazzano, Sant’Angelo del Pesco, San Giuliano del Sannio, San Giuliano di Puglia) e che verrà apposta sul Muro del Ricordo nel Museo Le Bois du Cazier”.

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