Emergenza sisma e fondi europei, Ministro Lezzi: ‘Chiederemo deroga a Bruxelles’

Ore 13.30. Maggiori fondi per l’emergenza terremoto e negli investimenti sulle infrastrutture, accelerazione sull’utilizzo dei fondi europei che rischiano altrimenti di essere persi, altre misure per rendere la regione e l’intero Sud coeso e al passo col resto del Paese. Il Ministro per il Sud Barbara Lezzi ha fatto tappa a Campobasso, nella sede della giunta regionale, dove ha incontrato il presidente Toma, prima di recarsi nei comuni maggiormente colpiti dal terremoto a cavallo di Ferragosto per i quali la Regione ha chiesto ed ottenuto lo stato di emergenza. “Mi attiverò per chiedere una deroga per il Molise”, ha spiegato il Ministro dopo che Toma ha esposto il problema circa il minore importo disposto dal Consiglio dei Ministri (2 milioni di euro) rispetto a quanto chiesto dal governatore di almeno il doppio. “Verificheremo la reale necessità del territorio e farò presente in Commissione europea di prendere in considerazione la possibilità di integrare altri fondi”.  La Lezzi ha anche sottolineato di aver proposto di prevedere nella prossima Legge di Bilancio un importo del 34% degli investimenti sulle infrastrutture viarie destinato al Mezzogiorno, “perché il Mezzogiorno costituisce il 34% della popolazione”. Intervenire innanzitutto sulle strade è la priorità per gettare le basi per sviluppo e nuova occupazione, “se le regioni del Sud non sono ben connesse fra loro non possiamo pensare i passi successivi”, ha detto il Ministro. Quindi una frecciata al Molise. “Sono dovuta venire in auto da Roma perché prendere il treno per venire qui era impensabile”, con chiaro riferimento ai tempi biblici e ai troppi disagi che ha conosciuto nel tempo la tratta ferroviaria molisana. La Lezzi si è quindi soffermata sui fondi europei non ancora impiegati. “L’utilizzo dei fondi europei richiede purtroppo delle tempistiche burocratiche su cui intendiamo intervenire per rendere gli iter più rapidi ed efficienti, tuttavia in casi come quello del Molise ci si è mossi troppo tardi, a ridosso delle scadenze, senza i progetti pronti, con evidenti conseguenze. Ecco perché le precedenti amministrazioni hanno delle chiare responsabilità. Questa realtà non può permettersi di perdere neanche un euro per investire su se stessa”. (seguono aggiornamenti)

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