Il Molise su Fox diventa terra di “punizione”, lo sfottò in ‘Romeo + Giuly’ scatena le polemiche

Non c’è soltanto la solita litania del “Molise che non esiste”, ma anche la scelta del territorio assegnato come punizione e rappresentato dal buio totale. E’ soltanto l’ultima fustigazione mediatica per il Molise quella offerta dalla nuova commedia televisiva in otto episodi intitolata “Romolo + Giuly”, trasmessa su Fox dallo scorso 17 settembre. A rivelare l’ennesimo sfottò per il Molise è l’associazione “Forche Caudine”, lo storico circolo dei molisani a Roma, che ha ricevuto numerose segnalazioni dai propri iscritti. La serie televisiva, che include anche attori molto noti (Paolo Bonolis, Massimo Ciavarro, Giorgio Panariello e Francesco Pannofino, oltre agli youtuber romani Le Coliche) attualizza “Romeo e Giulietta” di William Shakespeare in un contesto conflittuale tra l’opulenta Roma Nord e la verace Roma Sud, in cui s’inseriscono anche Milano e Napoli. Protagonisti della storia sono, appunto, Romolo e Giuly, romani residenti in territori opposti della città. Il soggiorno in Molise, assegnato come punizione, è inserito nel terzo degli otto episodi. La regione è rappresentata come il buio totale. E se qualcuno accetta il “gioco” c’è chi lo critica o lo condanna. Coma la stessa associazione: “La satira è sacra, ma questo stillicidio che va avanti da anni, con la colpevole assenza di organi istituzionali che dovrebbero porvi un freno ad esempio con un pool di avvocati, sta ulteriormente danneggiando l’immagine del Molise, diventato lo zimbello d’Italia – spiegano in una nota. “Non è questione di essere permalosi, ma a noi cascano le braccia perché con questo clima venefico ogni sforzo promozionale diventa immane, quasi sempre inutile. Persino i tentativi di valorizzare la cultura molisana a Roma vengono sotterrati dai crescenti pregiudizi. Tutto ciò concorre a far ignorare questa terra come possibile meta turistica, contribuendo alla drammatica condizione sociale della regione, tra primati nella disoccupazione di lunga durata, desertificazione imprenditoriale, dissanguamento migratorio, crollo dei valori mobiliari e ritorno nell’obiettivo 1 per i fondi europei. Si provi a danneggiare la Toscana o le località sciistiche più blasonate: ci si ritroverebbe con richieste milionarie di risarcimento danni. Invece gli amministratori al massimo stendono inviti d’oro agli autori di questo umorismo ormai trito e ritrito”.

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