Inchiesta ‘Lungomare’, primi interrogatori in carcere: “Non appartengo a nessuna associazione, sono solo assuntore”

Uno degli indagati respinge le accuse, scena muta degli altri

Man Behind Bars

Primi interrogatori nel carcere di Campobasso nell’ambito dell’inchiesta antidroga “Lungomare” condotta dal Nucleo Investigativo del Comando provinciale dei Carabinieri. Il 26enne Antonio D’Agnillo, nel faccia a faccia col gip Teresina Pepe, ha respinto le accuse mosse dalla Procura di Campobasso e ha chiarito la sua posizione. “Non faccio parte di nessuna associazione a delinquere”, avrebbe detto in maniera categorica. Il suo ruolo, secondo la difesa, sarebbe solo quella di assuntore. “Oltre all’appartenenze al sodalizio, gli sono contestati due episodi di cessione di droga”, ha spiegato il suo avvocato Mario Petrucciani, che ha presentato un’istanza al gip per la rimessione in libertà del suo assistito o in subordine una misura meno afflittiva. “Siamo convinti che riusciremo a smontare l’intero impianto accusatorio. Ci riserveremo di chiedere un ulteriore colloquio col magistrato. Il carteggio dell’indagine è cospicuo”. Il legale ha inoltre annunciato il probabile ricorso “per saltum” in Cassazione, senza passare per il Tribunale del Riesame, una possibilità concessa ai ricorrenti qualora si ravvisino violazioni di legge. La Suprema Corte, in questo caso, avrà trenta giorni per pronunciarsi. Si è avvalso della facoltà di non rispondere il 26enne Davide Carbone. “Il materiale è molto vasto, preferiamo prima studiare attentamente le carte”, il commento del suo avvocato Stefano Brienza, che cura gli interessi anche di un altro indagato finito in carcere, D.R., 37enne campano (che si è avvalso, allo stesso modo, della facoltà di non rispondere). Il legale ha presentato una istanza al gip per ottenere la scarcerazione del suo assistito. “Ci riserviamo di ricorrere al Riesame”, ha aggiunto. Scena muta anche per il 56enne Antonio D’Agata, per il quale l’avvocato Angelo Piunno si è affidato al Tribunale del Riesame. “Gli sono contestati un paio di episodi di cui uno è già oggetto di altro processo”, ha affermato. Anche Piunno ha respinto l’accusa di appartenenza del suo assistito all’associazione. La prossima settimana interrogatorio di garanzia per altri indagati.

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