Il 4 novembre, in occasione del centenario dalla fine della prima guerra mondiale, il Prefetto di Campobasso Maria Guia Federico aprirà ai cittadini i Saloni del Palazzo del Governo quale prestigiosa cornice della Mostra Storica “Cento anni dalla fine della prima guerra mondiale” che sarà possibile visitare dalle ore 12.00 alle ore 19.00. L’iniziativa, realizzata in collaborazione con il Museo Internazionale delle Guerre Mondiali di Rocchetta al Volturno, intende celebrare e tenere vivo il ricordo della nostra storia. Il materiale esposto è costituito da uniformi originali dell’epoca, appartenute o indossate da militari che hanno combattuto sia nel Regio Esercito Italiano che nell’esercito imperiale Austro-Ungarico, nonché da armi che furono in dotazione ai soldati del grande conflitto. L’esposizione, allestita con cimeli provenienti da collezioni private, da musei dell’Esercito Italiano e da Associazioni combattentistiche e d’arma, sarà illustrata da pannelli e documenti risalenti all’evento bellico. Personale qualificato accompagnerà i visitatori attraverso un percorso finalizzato a preservare la memoria di un periodo storico in cui tanti Combattenti, anche nostri corregionali, si sono sacrificati per i più nobili ideali di libertà, democrazia e unità della Nazione.
martedì 15 Luglio 2025 - 01:06:39 AM
News
- Palazzo San Giorgio, maggioranza alla prova dell’assestamento di bilancio. Strade, mense, alloggi Erp: gli interventi previsti
- Pnrr Salute, Regione e Asrem “mettono al sicuro” 50 milioni di euro: partiti i cantieri
- Incendio rotoballe in una rimessa agricola: salvi i mezzi, prima ottima risposta del presidio estivo
- Termoli, presentata la candidatura a Capitale Italiana dell’Arte Contemporanea
- Si è spento a 70 anni il prof di musica Roberto Barone. Fu presidente del consiglio comunale col sindaco Massa
- Dazi, Gravina: “Il Governo temporeggia ma il Molise non può”
- Conte, Joyeux, Dambra e l’orchestra per Pino Daniele: presentata la 21esime edizione di Jazz in Campo
- Allarme bluetongue, allevatori preoccupati. Coldiretti scrive a Micone