Nell’ambito dei controlli della sicurezza alimentare, al fine di verificare la corretta filiera della produzione, lavorazione e commercializzazione delle carni, dei prodotti a base di carne e degli insaccati, il NAS di Campobasso, operante sull’intero territorio regionale e coordinato dal Comandante Luogotenente Mario DI VITO, a seguito di ispezione ha proceduto all’immediata chiusura di un laboratorio di sezionamento e confezionamento di carni e salumi di una ditta operante nell’area Trignina della provincia di Campobasso. Il provvedimento di sospensione dell’attività, adottato unitamente a personale medico veterinario dell’Azienda Sanitaria regionale intervenuto sul posto ai sensi dell’art. 54 del Reg. CE 882/2004, si è reso necessario poiché venivano accertate gravi carenze igienico-sanitarie e strutturali.
Il titolare della ditta è stato deferito alla competente Autorità Giudiziaria e all’Autorità Sanitaria per aver detenuto per la successiva vendita carni mal conservate, inidonee al consumo e totalmente prive di documentazione attestante la tracciabilità, in violazione agli artt. 5 e 6 delle legge 283/1962 e all’art. 18 Reg. Ce. N. 178/2002.
Nella circostanza i militari hanno proceduto a porre sotto sequestro penale e amministrativo circa 750 kg. di carne e insaccati per un valore complessivo di circa 15.000 euro. Sono state contestate violazioni amministrative per un importo di euro 3.500.
giovedì 6 Novembre 2025 - 08:19:27 PM
News
- Nuovo ambulatorio infermieristico a Campobasso: ecco i servizi disponibili in via Petrella
- Andrea Montermini incontra gli studenti, il campione automobilistico in Molise per una lezione di guida responsabile
- Premiare i giovani talenti, proposta di legge per istituire la Giornata regionale dello Studente
- Strumenti di pagamento, incontro formativo della Banca d’Italia in Prefettura
- La sindaca chiude la via Matris: segnalati cinghiali lungo il percorso
- Prodotti liturgici non sicuri, la Finanza sequestra 1.700 ceri votivi
- Violento scontro sulla Statale 87, tre persone ferite in codice rosso
- Chiedevano fino a 5mila euro per un permesso di soggiorno “fantasma”, denunciate 5 persone



