Economia circolare, si ragiona su premi e sanzioni. Associazioni premono: “Molise cambi passo”

Camera di Commercio e Legambiente sollecitano la Regione

L’economia circolare nel nostro Paese è già una realtà in diversi territori grazie al lavoro prezioso di istituzioni, società pubbliche e aziende private virtuose. Ma per far decollare il settore serve la volontà politica delle amministrazioni locali, ed è fondamentale rimuovere gli ostacoli non tecnologici ancora presenti nel nostro Paese. La burocrazia asfissiante, l’inadeguatezza di alcuni enti pubblici, le autorizzazioni sbagliate, i decreti “end of waste” sulle materie prime seconde che non arrivano mai, il mancato consenso sociale per la realizzazione dei fondamentali impianti di riciclo, a partire da quelli per trattare l’organico come di digestori anaerobici con produzione di biometano, sono questioni che vanno affrontate una volta per tutte per voltare pagina in tutto il territorio nazionale e regionale. Solo così riusciremo a mantenere una leadership europea sull’economia circolare conquistata a livello nazionale grazie ad alcuni attori visionari e coraggiosi che ora devono essere affiancati da tutti gli altri che ancora non hanno imboccato la strada dell’innovazione e del futuro, nel Molise come nel resto d’Italia. Il progetto europeo Interreg Europe “SYMBI” sull’Economia Circolare e la simbiosi industriale, portato avanti dalla Camera di Commercio del Molise, ha contributo a far maturare in tanti, privati e operatori economici, l’esigenza di imprimere una svolta drastica all’attuale insostenibile modello produttivo, che prevede un ricorso indiscriminato alla discarica o alla termovalorizzazione, per favorire un sistema in cui il rifiuto sia civile che industriale, possa divenire materia prima seconda ed essere reimmesso nel processo produttivo: la cosiddetta economia circolare. La Regione Molise può imprimere la svolta per quel che riguarda la chiusura del ciclo dei rifiuti, introducendo azioni di penalizzazione economica e sanzionatorie nei confronti dei comuni che registrano percentuali di raccolta differenziata al di sotto dei limiti di legge, ma nel frattempo premiando quelli che negli anni si sono impegnati per raggiungere il 65% di r.d. Una delle possibili azioni in grado di aumentare le percentuali di rifiuto differenziato potrebbe essere ad esempio la realizzazione di una tariffa regionale differenziata relativa allo smaltimento dei rifiuti in discarica facendo prevalere il motto chi inquina di più, paghi di più, prendendo spunto dalla legge regionale sull’Economia Circolare varata dall’Emilia Romagna (l.r. 253 del 2015). La leva economica quale strumento di messa in moto di un meccanismo virtuoso di gestione dei rifiuti da parte dei comuni. Serve inoltre un investimento per realizzare gli impianti di gestione dei rifiuti, considerato che il Molise è attualmente sprovvisto di impianti di riciclo di taglia industriale. La Legge regionale sull’Economia Circolare e una serie di altre proposte sono contenute nel Piano d’Azione che la Camera di Commercio del Molise sta presentando in questi giorni alla Regione quale output principale del Progetto SYMBI e frutto della concertazione con i principali portatori di interessi, in primis Legambiente.

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