Bit Milano, sapori molisani vincenti sulla “tavola” internazionale. Tante presenze e aspettative superate. FOTO

Un impatto coinvolgente, un ambiente che fa sentire a proprio agio, immerso nel verde come nelle migliori delle rappresentazioni, capace di far sentire i propri sapori e di far immaginare quanto, di volta in volta, viene raccontato. Lo stand dell’Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo di Termoli ha fatto il pienone di presenze in tre giorni all’edizione 2019 della Bit, la Borsa Internazionale del Turismo di Milano. Tanti selfie da parte dei più giovani, tante passeggiate sul “green” da parte dei più grandi. Con la sosta imperdibile sotto la sfera di legno che sovrasta tutta l’area destinata alla promozione del Molise dove tanti operatori hanno deciso di esserci anche quest’anno per promuovere territorio e strutture in uno degli appuntamenti più importanti del settore turistico. Una pausa nello stand che fa riflettere, che fa immaginare i paesaggi e la natura incontaminata della regione raccontata dalle parole del narratore Aldo Gioia che “rapisce” l’attenzione di chi il Molise lo vuol conoscere da vicino. E poi alzando lo sguardo all’insù, le quattro vele al femminile che fortificano una serie di messaggi che rimangono scolpiti: la bellezza, la terra, la spiritualità e il mare. Uno spazio multisensoriale con piante e mele evergreen. Lo stand è stato ripreso dalle telecamere delle principali emittenti televisive italiane che concederanno il giusto spazio all’offerta molisana. “Dopo due stand tecnlogici degli anni passati, quest’anno lanciamo il discorso del verde, del paesaggio, del territorio e dei suoi prodotti”, ha commentato il commissario Aast Remo Di Giandomenico. “Dalle mele all’olio. Il discorso di una realtà che può essere venduta nel migliore dei modi dagli operatori. Possiamo promuovere il territorio, ma abbiamo bisogno degli operatori che vendono il prodotto. In questo modo risuciremo ad avere turisti che sceglieranno il Molise”. Fra le degustazioni ci sono alcuni dei prodotti cardine dell’agroalimentare: il caciocavallo di Agnone, la ventricina di Montenero di Bisaccia e la Tintilia della cantina Salvatore di Ururi. Un viaggio a cui non hanno voluto mancare trenta giornalisti di testate nazionali e di categoria che hanno presenziato all’incontro organizzato nello stand dell’Aast che per l’ocassione si è affidata alla bravura di Peppone Calabrese della trasmissione Rai “Linea Verde” e al racconto del professor Rossano Pazzagli dell’Università degli Studi del Molise. Con loro anche il commissario dell’Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo di Termoli Remo Di Giandomenico e il repsonsabile alla Cultura del Distretto Molise Orientale Antonio Franzese. “Ho imparato ad amare questa terra lavorando in Molise e incontrando i suoi compaesani e i giovani”, le parole di Pazzagli. “Adesso a forza di dire che non esiste, il Molise esce alla ribalta. E’ stata una grande operazione di marketing. Conoscere il Molise è come compiere un pellegrinaggio laico e religioso, e all’insegna del gusto. Si sintetizza tutto nelle tre P. Il paesaggio, i paesi e i prodotti. Il paesaggio è l’elemento di connessione, lo specchio di tutto quello che c’è e che c’è stato sul territorio. Le origini sannite, i percorsi della transumanza. L’incontro fecondo tra uomo e natura. Il mare e la montagna. Il Molise è una regione di paesi. Ce ne sono tanti. Incastonati nella pietra e perfino nel nome. La pietra, il Molise è questo. Rugoso e liscio allo stesso tempo. Ma è tutto da scoprire”. Il finale è stato tutto di Peppone Calabrese. “Il Molise lo sento molto vicino, sembra che non esista, ma invece c’è ed è molto reale come la mia Basilicata. Questo caciocavallo che vedete così giallo, è così perché gli animali sono stati portati al pascolo, hanno mangiato almeno sessanta tipi di erbe. Solo dando gratificazioni ai produttori si potrà tornare a parlare anche di territorio. C’è la transumanza che è un rito meraviglioso, in questo tragitto c’è tutta la forza e la grinta di questo popolo”. Per la ventricina l’ultima parola è stata invece del professor Antonio Franzese. “Questo prodotto è unico, solo in trenta comuni a cavallo del fiume Trigno tra Abruzzo e Molise si realizza questo dono che la cultura contadina faceva mangiare solamente nei momenti più importanti. Si chiama ventricina perché si insaccava nel ventre del maiale. La cosa importante è che viene fatta senza conservanti, ma soprattutto perché ha l’80% di carne magra e il 20% di grassi”. Alla chiusura dei battenti della Bit è tempo di bilanci. I buyers molisani sono stati impegnati fino alla fine, sfruttando fino in fondo tutti gli appuntamenti in agenda, circa 180. Non solo, a chi si erà già prenotato, si sono aggiunti molti altri richiamati dallo stand accogliente e anche sui generis e dal concetto che si è voluto rappresentare. A tutti i giornalisti intervenuti in occasione dell’evento di ieri, l’Aast ha regalato la triglia termolese realizzata con ceramica e base in legno dall’architetto Giulio Corradi in arte “Mastromare” , e una matita sprout contenente un seme che, una volta piantato, permette la crescita di una piantina.

I commenti degli operatori.
Antonio Cardillo: “Devo dire che è andata molto bene quest’anno. Abbiamo trovato molte sinergie con tour operator stranieri in quanto lo scorso anno non lo abbiamo fatto. Abbiamo quasi raddoppiato, è andata molto bene anche grazie all’Aast di Termoli che ci ha messo tutti insieme per portare avanti questo progetto”. Antonella Iammarino: “E’ andata molto bene, in maniera superiore alle attese perché ti affacci da nofita a queste iniziative. Chi invece ha fatto il nostro progetto ha esperienza, ma anche loro sono rimasti soddisfatti. Riconosco alla struttura generale che ha organizzato lo stand di aver colpito nel segno. Forse si cerca di tornare alla semplicità, e credo che il Molise più di tutte le altre regioni è riuscita a trasmettere questo concetto, con tutti i pro e tutti i contro”. Francesco Tomasso: “Quest’anno la Bit è stata estremamente efficace e vantaggiosa per noi operatori molisani. Ci sono stati molti incontri. Il Molise ha colpito per fascino e ha incusiosito per la vastità delle offerte variegate che sono state proposte da chi in fin dei conti ha fatto un gioco di squadra. La speranza è adesso di avere nei prossimi mesi in Molise i rappresnetanti di tour operator nazionali ed internazionali. Addirittura dal Sudafrica e che giungeranno nella nostra terra al fine di toccare con mano ciò che abbiamo proposto e ciò che loro proporranno ai loro clienti. Quindi è un ulteriore passo avanti verso una propiezione del Molise in un contesto nazionale ed internazionale. Grazie al Molise per la presenza alla Bit”. Marina Zeoli: “Quest’anno la Bit è stata abbastanza interessante così come lo scorso anno. Quest’anno è andata anche meglio in quanto i contatti sono stati migliori e di più. Lo stand ha suscitato interesse e questo ci ha aiutato a coinvolgere i nostri contatti. Il Molise deve presentarsi con un messaggio semplice ma chiaro, ha richiamato lo spirito che ci caratterizza”. Gilda Falcone: “Riportiamo le esperienze di queste giornate, sono state tre giornate ricche e intense. Un grande momento per noi per lanciare il nostro progetto Explace tour esperenziali in Molise ma soprattutto per fare rete con il nostro territorio e per ripensare le nostre realtà in un’ottica generale e che poi rispecchia il nostro stand. Semplice, naturale ma ricco di contenuti. Questi concetti siamo riusciti a veicolarli a buyer e seller che ci sono venuti a trovare molto incuriositi proprio dallo stand e dalle nostre proposte”.

 

 

 

Exit mobile version