I “cervelli” della pizza preferiscono rimanere in Molise, il giovane Andrea realizza il suo sogno: inaugurata “Penta Pizza”

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La crisi economica dell’ultimo decennio che ha rivelato ancora una volta i punti deboli di questa regione costringe ogni giorno decine e decine di giovani a fuggire in altre zone d’Italia o all’estero in cerca di fortuna ma non tutti si arrendono a questo destino. E’ il caso del giovane pizzaiolo Andrea Della Penta di Campochiaro, classe ’83’, che ha scelto di investire la sue esperienza, la sua professionalità e i suoi soldi nel suo territorio, forte del sostegno di familiari e amici che sono rimasti felicissimi di questa decisione. Due sere fa infatti ha inaugurato – nella centralissima piazza Roma – un’attività a Bojano, “Penta Pizza Andrea”, ricevendo la visita e il calore di tantissime persone. L’idea sulla scelta del nome è abbastanza intuitiva. “Mesi fa, dopo aver maturato l’idea di aprire una pizzeria mia e aver avviato le pratiche, mentre ragionavo con un amico se utilizzare, come fanno molti, il proprio cognome e allo stesso tempo trovare una denominazione semplice ed efficace, ci siamo accorti che la risposta era già lì: ho troncato il cognome e così anche la ragione sociale era pronta. Peraltro, visto il significato che si cela dietro la parola “penta”, potrebbe essere spunto per nuove idee”. Una serata lunghissima per il giovane di Campochiaro, in oltre cinque ore ha perso il conto – in questo caso era ammissibile per un commerciante – delle pizze preparate per parenti, amici e cittadini di Bojano che hanno voluto condividere con lui questo importante inizio. All’interno del locale, sobrio e accogliente, abbiamo curiosato su alcuni particolari e sul menù, dove sono presenti anche pizze dedicate ai suoi nipotini, figli delle sue sorelle. “L’ho fatto col cuore”. Andrea si è dato molto da fare negli anni, lavorando presso diverse attività. Nel suo passato si contano anche tre anni vissuti in Germania, vicino Dortmund, dove appunto ha lavorato come pizzaiolo. Una scelta dovuta alla mancanza di lavoro ma che alla fine gli ha fatto capire quanto volesse in realtà stare vicino alla sua terra e servirla. “Questa regione ha diversi aspetti positivi di cui godere ma dal punto di vista imprenditoriale e lavorativo ha molti limiti. L’utenza non è alta, la crisi ha inciso molto sui consumi e bisognerebbe fare una politica di investimenti migliore per dare l’opportunità a tanti molisani di lavorare o di lavorare meglio”. E’ stato difficile iniziare? “I timori sono i primi muri da abbattere ma allo stesso tempo l’entusiasmo non deve oscurare la fase di studio e il sacrificio ma anzi invogliarli. Poi sai di poter contare, quando necessario, sul sostegno dei genitori, sui preziosi consigli di professionisti amici, e una volta presa la scelta ormai il treno è partito. Ora bisogna lavorare e darsi da fare. Con passione perché è ciò che mi piace fare. E con le giuste dosi di attenzione e spirito di iniziativa perché nel tempo bisogna preparare e sfornare nuove idee”. Proprio come una pizza.

 

 

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