Amministrative. Centrodestra ricuce lo strappo, D’Alessandro donna della svolta. Battista risponde con le civiche: pronte almeno 4 liste ma fa i conti coi transfughi

Sembrava un finale folle quello che si accingeva a costruire il centrodestra per la corsa a Palazzo San Giorgio a una settimana dalla presentazione delle liste, con una spaccatura all’orizzonte, ma la forbice pare sia stata bloccata prima dell’irreparabile e nelle scorse ore  è arrivata la risposta che le forze in campo si aspettavano: il tavolo di partiti e movimenti avrebbe trovato la convergenza sul candidato sindaco, una donna, l’avvocato Maria Domenica D’Alessandro, già candidata un anno fa per il Senato alle Politiche con Fratelli d’Italia, racimolando circa 4mila voti. L’ok alla professionista originaria di Duronia arriva non senza qualche scaramuccia ma i tempi stretti e la “pezza” messa dai principali partiti dopo la precedente investitura di Alberto Tramontano ratificata a Roma e percepita dai Popolari di Vincenzo Niro e dai movimenti civici come imposta avrebbero messo d’accordo tutti, salvo nuovi colpi di scena. Oggi infatti l’ufficialità. D’altronde Tramontano, che a questo punto si candiderà come semplice consigliere in quota Lega, è stato in qualche modo costretto a fare un passo indietro. Secondo voci di corridoio l’attuale esponente della minoranza a Palazzo San Giorgio sarebbe stato isolato da una parte dei principali rappresentanti locali dei partiti di centrodestra, in linea con i dissapori esternati dal fronte aperto da Niro. Fronte che caldeggiava la candidatura del presidente Acem Corrado Di Niro a leader della coalizione. Non è escluso che l’assessore regionale ai Trasporti abbia approfittato del momento di tensione anche per testare i rapporti di forza con Lega e company. Negli ultimi anni il peso politico dei Popolari è cresciuto notevolmente e Niro potrebbe chiedere una contropartita alle future elezioni politiche (magari salendo sul Carroccio), che molti credono che saranno riproposte entro un anno: diversi infatti sono convinti che il Governo Lega-M5s abbia le settimane contate e che possa entrare in crisi dopo le Europee. Ovviamente si tratta di indiscrezioni e supposizioni. Intanto si corre per mettere insieme le liste, il centrodestra dovrebbe presentarne una decina fra Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Udc, Popolari, Campobasso del Futuro, Campobasso al Centro, Popolo della Famiglia e qualcun’altra. Dall’altra parte il sindaco uscente Antonio Battista sta ultimando la squadra di centrosinistra, partendo da quelli che lo hanno affiancato in questi anni. Almeno quattro le liste che lo appoggeranno ma Battista spingerebbe per portarle addirittura a sei. Con la crisi dei partiti, sono infatti ormai i movimenti civici quelli che hanno preso piede soprattutto a livello locale, dove si vota la persone piuttosto che il simbolo. Oltre al Pd – dove saranno quasi sicuramente presenti gli assessori uscenti Bibiana Chierchia, Pietro Maio, Stefano Ramundo, Alessandra Salvatore e i consiglieri Michele Durante, Giose Trivisonno, Giuseppe D’Elia, Giovanna Viola, Lello Bucci, Fernando Massarella – correranno per Battista una lista a cui starebbe lavorando Augusto Massa, verosimilmente i Comunisti, una di Centro Democratico e una il cui nome non è stato ancora reso noto. Noto da tempo il passaggio di Salvatore Colagiovanni al centrodestra, quasi certo in quota Popolari, Battista rischia di perdere altri due pezzi: uno è Francesco De Bernardo, che qualcuno assocerebbe alla lista di Niro, l’altro è Massimo Sabusco, eletto con l’Udc, che appoggerà il centrodestra in questa tornata e che dopo il “patto” di fedeltà col sindaco si dice abbia raggiunto persino un accordo coi Popolari, partito che potrebbe assorbire anche il consigliere di maggioranza Gianluca Maroncelli. Un altro consigliere che si è staccato e che correrà da solo per le Amministrative sarà Pino Libertucci, in rotta da tempo con Battista, e candidato sindaco con Italia in Comune. Venuto meno l’accordo col centrosinistra, Io Amo Campobasso avrà la sua lista e il suo candidato sindaco che risponde al nome di Paola Liberanome. Il Movimento 5 Stelle non avrà civiche alleate, Roberto Gravina guiderà una sola lista messa in campo dai pentastellati.

Exit mobile version