Amministrative, il giovane Luigi Lanza in corsa per Palazzo San Giorgio: “Priorità a lavoro, trasporti e sicurezza”

MESSAGGIO ELETTORALE

Luigi Lanza, 27 anni, dipendente del Ministero dell’Economia e delle Finanze, è uno dei tanti giovani candidati che tenteranno per la prima volta di sedere in consiglio comunale a Campobasso il prossimo 26 maggio. Correrà con la lista Centro Democratico a sostegno del candidato sindaco di centrosinistra Antonio Battista.
Una campagna elettorale che si preannuncia impegnativa: quali le linee guida?
Ci guida la stella del buon senso e la casacca della dignità. Non ci importa quante stelle abbiano gli avversari, né ci importa se in giro possano esserci grandi e variegati guardaroba, zeppi di casacche pronte all’uso. Continuare, migliorare ed implementare, percorsi virtuosi già avviati dall’Amministrazione Battista, lungo alcuni assi fondamentali per lo sviluppo socio-economico del territorio e certamente trasversali alle impellenti necessità della Città Capoluogo. Una imponente azione a sistema, così come un’orchestra, nella quale ogni strumento svolge un ruolo preciso, in maniera condivisa e disciplinata“.
Quali le tematiche che reputa più urgenti ed impellenti?
Mirate politiche sociali sottraggono “arruolamenti” al malaffare, alle dipendenze in genere, restituiscono dignità e speranza a troppe persone che vivono ai margini, ad un passo da quel baratro fatto di solitudine e disperazione. Mi piace ribadire un concetto molto semplice, ma difficile da metabolizzare nell’intimo di chi vive il dramma della disoccupazione o della precarietà lavorativa: nessun comune apre industrie, nessun comune può inventare di sana pianta occasioni di lavoro alla stregua di un miracolo. Un comune, tuttavia, può e deve mirare ad intrecciare robuste relazioni con altri enti ed organismi, affinché si creino le condizioni sia per attirare investimenti sia per virtuosi percorsi imprenditoriali. Questo è un obbligo sacrosanto. La potenziale offerta turistica, l’eccellenza agroalimentare, la presenza di un importante polo universitario, la ricchezza storico-artistica, tanto per fare qualche esempio, meritano una cabina di regia nella quale l’Ente locale deve giocare un ruolo di primo piano. E’ chiaro che, per restare in tema di azione sinergica e trasversale, il tutto deve essere accompagnato da particolare attenzione verso interventi infrastrutturali in tema di trasporti sia urbani che extraurbani, nonché in materia di traffico e parcheggi, questioni che, ancora una volta, si pongono quali veri e propri nodi dello sviluppo economico; troppe botteghe deserte, troppe saracinesche abbassate, luoghi che un tempo andavano ben oltre il semplice riferimento commerciale, costituendo motivo di aggregazione e coesione fra individui. Occorre altresì potenziare la Polizia Locale: personale, mezzi, attrezzature, affinché possa migliorare la sinergia operativa con le altre forze di polizia e concorrere alla sicurezza in genere, con particolare riguardo alla problematica stupefacenti. Una porzione rilevante di popolazione, vive in contrada. Punto di situazione. Molto è stato fatto per le contrade, molto si potrà ancora fare: del resto, se nei decenni passati talvolta sono state realizzate numerose abitazioni non servite da idonee strade, prive di rete fognaria, prive di allaccio al gas metano ed illuminazione (mentre per buon senso dovrebbero programmarsi prima i servizi e poi le case), non si può pensare ad un Sindaco con poteri miracolosi, tali da ripianare in un batter d’occhio antiche progettualità che forse meritavano un diverso approccio in termini di pianificazione”.
Qual’è la Campobasso che sogna?
Una città Capoluogo che, con la sua storia, le sue tradizioni, i suoi eventi unici, assurga a polo culturale di riferimento e laboratorio di idee: perché la cultura è consapevolezza, la cultura é costruire ponti, a dispetto di chi, con muri e chiusure, cerca e cercherà sempre un “diverso” da combattere, cui imputare disastri sociali, economici e progettuali. Oltre i comparti stagni della politica tradizionale, siamo in campo per dare ascolto, condividere, costruire“.

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