Si sbarazzano della bara del loro congiunto, cassa da morto ritrovata nei pressi del torrente Santa Lucia

Una scoperta assurda, macabra, quella fatta da alcuni operai forestali questa mattina a ridosso del torrente Santa Lucia, nel territorio di Castelmauro, in contrada Pontoni. Durante la pulizia della vegetazione è infatti spuntata dal terreno una bara, o almeno quello che ne restava, dal momento che buona parte del legno della cassa era sparso in più pezzi nell’arco di un metro. Gli operai hanno constatato anche la presenza di ossa umane, in parte ancora rivestite degli indumenti che evidentemente erano addosso al defunto al momento della sua deposizione nella bara. Si trattarebbe di un pantalone e di una camicia, che farebbero pensare che i resti appartenessero ad un uomo. Gli autori del ritrovamento hanno immediatamente allertato il sindaco e i Carabinieri, che sono giunti sul posto insieme al magistrato. Le ossa e i resti della bara sono stati posto sotto sequestro e sono a disposizione dell’Autorità Giudiziaria che in queste ore sta procedendo alle opportune verifiche per risalire all’identità del defunto. I militari di Castelmauro, insieme ai colleghi del Comando provinciale, stanno indagando sull’episodio e controllando l’eventuale presenza di denunce – effettuate anche in passato – per profanazione di loculi non solo nel cimitero comunale ma anche in quello di altri centri limitrofi. L’ipotesi al momento più accreditata sembrerebbe quella secondo cui persone al momento ignote si sarebbero sbarazzate della bara di un familiare o di un parente in assenza di un loculo disponibile, lasciandola cadere dal ponte che sovrasta il torrente, visto che gli enormi danni subiti dalla cassa da morto farebbero pensare proprio ad un forte impatto col terreno. Una cassa che secondo le prime informazioni sarebbe vecchia di qualche decennio, ma non è chiaro se questo gesto assurdo sia stato compiuto in un remoto passato o di recente. Quello che appare quasi certo è che dietro questa azione vi siano almeno due persone, dati il peso e la grandezza della bara, che ne renderebbero complicato il sollevamento ad opera di un solo soggetto. Ad essere complice potrebbe essere un intero gruppo di persone, magari una famiglia. Perché un’azione simile? E a chi appartenevano quelle ossa? La magistratura e le forze dell’ordine stanno raccogliendo tutti gli elementi utili e non è escluso che nelle prossime ore possano venire fuori nuovi particolari.

(foto archivio)

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