Blitz dell’Antimafia, arrestati cinque molisani affiliati alla mala foggiana. I dettagli

Flash ore 7. La Polizia di Stato sta eseguendo decine di arresti in tutta Italia, nell’ambito di un blitz contro le famiglie mafiose attive nella provincia di Foggia. In manette sono finiti soggetti appartenenti o legati ai clan operanti nel territorio di San Severo. I provvedimenti, emessi dal gip di Bari, sono stati eseguiti in Puglia e nelle province di Milano, Rimini, Fermo, Ascoli Piceno, Campobasso, Pescara, Teramo, Napoli e Salerno. Seguono aggiornamenti.

0re 8 – L’operazione, denominata ‘Ares’ e tutt’ora in corso, con 54 arresti condotti dalle Squadre Mobili di Foggia e Bari e dal Servizio Centrale Operativo, supportata da 30 equipaggi dei Reparti Prevenzione Crimine, vede l´impiego di oltre 200 poliziotti in provincia di Foggia e altri nelle province di Napoli, Milano, Salerno, Rimini, Campobasso (Termoli e Campomarino) Pescara, Chieti, Teramo, Ascoli Piceno e Fermo. I dettagli dell´operazione verranno forniti nel corso di una conferenza stampa che si terrà, alle 11,00 presso l’Aula del Consiglio Giudiziario della Corte d’Appello di Bari, alla presenza, tra gli altri, del Procuratore Nazionale Antimafia, dott. Federico Cafiero de Raho, del Procuratore di Bari, Giuseppe Volpe, del Procuratore di Foggia Ludovico Vaccaro, del Direttore Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, Francesco Messina, del Direttore del Servizio Centrale Operativo, Fausto Lamparelli e del Questore di Foggia, Mario della Schioppa. (FONTE FOGGIATODAY.IT). Seguono aggiornamenti

Ore 11.40. Sono sei gli arresti della Polizia di Stato in Molise nell’ambito dell’operazione “Ares”, che questa mattina ha portato all’esecuzione un provvedimento cautelare, emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari di Bari, su richiesta di quella Procura Distrettuale Antimafia, nei confronti di 50 persone ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, estorsione, tentata estorsione, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, spaccio di droga, danneggiamento, reati in materia di armi, lesioni personali e tentato omicidio, aggravati dalle finalità mafiose. In provincia di Campobasso l’operazione ha interessato il Basso Molise, in particolare i comuni di Termoli, Campomarino, Petacciato, San Martino in Pensilis e Larino. La Squadra Mobile di Foggia ed il Commissariato di Termoli hanno dato esecuzione a due misure cautelari in carcere e quattro ai domiciliari a carico di soggetti inseriti nel sodalizio: C.N., classe 1974 di Termoli; D.G., classe 1978 di Termoli; L.P.E.V., classe 1995 di Termoli; F.D., classe 1981 di Campomarino; D.C. G., classe 1975 di Campomarino; S.G., classe 1956 di Foggia. Il Tribunale, in particolare, accogliendo l’impianto accusatorio formulato dai magistrati della D.D.A. barese, ha emesso un’ordinanza cautelare a carico, tra gli altri, di esponenti di primo piano delle famiglie mafiose “LA PICCIRELLA” e “NARDINO”, egemoni nel territorio di San Severo, di cui sono stati ricostruiti organigrammi ed interessi criminali. E’ la prima volta che viene contestata l’associazione di tipo mafioso, di cui all’articolo 416 bis c.p., alla criminalità organizzata sanseverese, riconosciuta come autonoma ed indipendente rispetto alle organizzazioni mafiose operanti a Foggia. L’inchiesta ha evidenziato il ruolo egemonico del clan di San Severo nel traffico di droga in Capitanata e che la spartizione dei relativi ingenti profitti costituisce un motivo di continue tensioni tra i diversi gruppi malavitosi che operano in quell’area. Le indagini, inoltre, hanno documentato il sistematico ricorso alla violenza per l’affermazione territoriale ed il conseguimento della leadership, nell’ambito di una cruenta contrapposizione fondata anche sull’eliminazione fisica dei rivali. In tale contesto, sono stati anche accertati diversi episodi a chiaro sfondo intimidatorio, testimonianza del metodo mafioso usato dagli indagati, come nel caso del tentativo di estorsione in pregiudizio di un commerciante locale, la cui abitazione (oltre che l’autovettura ed i locali dell’attività commerciale) sono stati danneggiati in più momenti con colpi d’arma da fuoco. Le attività – svolte da una task force composta da investigatori delle Squadra Mobili di Foggia e Bari e del Servizio Centrale Operativo – sono state avviate nel 2015 a seguito di alcuni gravi episodi delittuosi verificatisi a San Severo. I successivi approfondimenti hanno consentito di ampliare il fronte investigativo, documentando il fiorente traffico di stupefacenti gestito dai sodalizi locali (nonché i relativi canali di approvvigionamento estero, tra cui l’Olanda) e valorizzando la mafiosità di quelle organizzazioni. L’operazione di questa mattina, supportata con 30 equipaggi dei Reparti Prevenzione Crimine, ha visto l’impiego di oltre 200 poliziotti in Provincia di Foggia e altri nelle province di Napoli, Milano, Salerno, Rimini, Campobasso, Pescara, Chieti, Teramo, Ascoli Piceno e Fermo. Tra i destinatari del provvedimento restrittivo figurano elementi di primo piano delle predette famiglie mafiose, tra cui Giuseppe Vincenzo LA PICCIRELLA e Severino TESTA, ritenuti ai vertici del clan “LA PICCIRELLA”, nonché Franco e Roberto NARDINO, a capo dell’omonimo clan.

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