Ultim’ora. Ritrovato nel Tevere il corpicino di una neonata, potrebbe essere una delle gemelline di Agnone? Le speranze della famiglia

Ore 17.45. Potrebbe appartenere ad una delle gemelline di Agnone – secondo le ipotesi degli inquirenti gettate nel Tevere, a Roma, lo scorso dicembre dalla madre Giuseppina Orlando – il corpicino ritrovato questo pomeriggio lungo il fiume, a ridosso della folta vegetazione. La scoperta intorno alle 16 all’altezza del ponte di Mezzocammino, superato il GRA verso il mare. Sul posto in pochissimi minuti è intervenuto il nucleo sommozzatori dei Vigili del Fuoco del comando di Roma che ha provveduto a recuperare la piccola. Il corpicino in stato avanzato di decomposizione è stato consegnato per gli accertamenti del caso agli organi competenti. Sono ore di apprensione per la famiglia delle gemelline, la cui tragedia ha commosso l’Italia intera. Come si ricorderà, la donna, che viveva a Roma in via Aldo Manuzio insieme al marito Francesco, ingegnere 43enne e anche lui agnonese come la moglie, lo scorso 20 dicembre secondo la ricostruzione degli inquirenti si sarebbe lasciata cadere nel fiume Tevere da Ponte Testaccio. Il suo corpo senza vita era poi stato ritrovato un paio di chilometri più avanti, all’altezza del Ponte Marconi. Delle figlie, Sara e Benedetta, non c’era nessuna traccia. Il marito ha successivamente testimoniato che quella mattina si era svegliato senza trovare la moglie e le figlie a casa. I corpicini delle neonate finora non sono però mai stati rinvenuti. L’ipotesi della Procura è che si tratti di un omicidio-suicidio e che le gemelline probabilmente sono state gettate nel Tevere prima che la madre le seguisse. Ora si attendono risposte dal ritrovamento di questo pomeriggio.

Ore 20.15. Si spengono le speranze della famiglia delle gemelline Sara e Benedetta, scomparse il 20 dicembre, probabilmente lanciate nel Tevere dalla madre. Gli inquirenti avrebbero escluso che il corpicino in stato di decomposizione ritrovato questo pomeriggio in riva al fiume, all’altezza del ponte di Mezzocammino, sia da associare ad una delle bimbe di Agnone. A seguito dell’ispezione cadaverica da parte del medico legale, infatti, sarebbe stata rilevata una parte di cordone ombelicale ancora attaccato al corpicino, elemento che farebbe presupporre che la bimba ritrovata oggi sia stata gettata nel fiume da ignoti quando era nata da poco, mentre le gemelline avevano circa quattro mesi. Resta lo sgomento per un altro episodio di infanticidio che va ad aggiungersi ad una lista nera fatta di circa 22 caso l’anno in Italia.

Exit mobile version