Mercato immobiliare, in aumento le vendite (+3%): in Molise si “sborsa” 1050 euro a metro quadro. I consigli sui mutui

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Acquistare un immobile costituisce ancora oggi una delle prime tappe per l’indipendenza del singolo individuo o dell’eventuale nucleo familiare che si intende costituire. Tuttavia, si tratta di un affare che pone la maggior parte degli individui nella necessità di richiedere un mutuo agli istituti di credito, per poter usufruire dell’importo complessivo necessario all’operazione. In mancanza dei requisiti reddituali richiesti generalmente dalle banche, una valida alternativa è rappresentata dalla stipula di un contratto di locazione. Ponendo particolare attenzione al territorio molisano, per chiunque sia interessato ad acquistare un immobile ovvero ad affittarlo, potrebbe essere utile una guida sull’andamento dei prezzi del mercato immobiliare, aggiornati agli ultimi dati disponibili del mese di giugno 2019. Con riguardo alle vendite, si è registrato un aumento di quasi tre punti percentuali rispetto a giugno dello scorso anno e, ad oggi, il prezzo medio richiesto ai potenziali acquirenti è pari a 1.192 euro al metro quadro: al vertice della classifica con gli importi più elevati troviamo la provincia di Campobasso con una media di 1.062 euro/mq contro i 1.038 euro richiesti ad Isernia. Entrambe le province ricoprono la stessa posizione anche se si analizzano i prezzi degli affitti richiesti in media dai proprietari di immobili in Molise, rispettivamente con 5,35 euro/mq e 5,23 euro/mq. Appare quindi evidente che non vi sono grandi differenze nei prezzi medi e che chiunque sia interessato ad una casa nelle zone innanzi citate, possa scegliere più liberamente quella più adatta alle proprie esigenze, non solo in funzione delle condizioni economiche. Ad ogni modo, quanto alle modalità di acquisto, come già anticipato, la soluzione preferita da gran parte dei potenziali acquirenti è proprio il mutuo, ossia una peculiare tipologia di finanziamento concessa dagli istituti di credito, tramite cui da un lato il mutuatario può beneficiare nel breve tempo della somma necessaria e dall’altro questi si impegna alla restituzione dell’importo erogato, maggiorato di interessi, in rate solitamente mensili. Il primo dubbio che solitamente investe i soggetti riguarda la tipologia di mutuo cui optare, se quello a tasso fisso o quello a tasso variabile. La risposta non è univoca e dipende dallo status economico e, più in generale, dalle esigenze del mutuatario: comunemente, si ritiene il mutuo a tasso fisso più sicuro, mentre quello a tasso variabile più conveniente (per ulteriori approfondimenti: http://www.calcoloratamutuo.org/guida/mutui-tasso-variabile), ma oggi gli istituti di credito garantiscono agli insicuri di poter fruire di un terzo tipo di mutuo, cosiddetto ad opzione o strutturato. Al di là di queste valutazioni, il presente momento storico è decisamente favorevole e propizio per chi intende acquistare casa tramite mutuo. Difatti, il tasso di interesse a tasso fisso registra un calo, a sua volta conseguenza della diminuzione dell’indice Irs ed anche il Taeg è in ribasso, garantendo ai mutuatari un risparmio dai 15 ai 30 euro al mese rispetto all’anno precedente. Non a caso, nel primo semestre del 2019 gli importi erogati sono cresciuti di oltre quattro punti percentuali, stabilizzandosi sui 132mila euro.

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