Forgiatori, arrotini e profumieri protagonisti per un giorno: storia di tre mestieri diventati arti antiche. FOTO

E’ iniziata la sedicesima edizione della festa “Dalle lame alle essenze” dedicata alla memoria delle arti antiche come quella della forgiatura, dell’arrotare e del fare profumi. I tre mestieri sono ben collegati e connessi tra loro in un territorio come quello di Sant’Elena Sannita, che ne ha fatto delle vere e proprie arti tramandate di generazione in generazione. La novità del 2019 dovrà ancora arrivare. Il 23 agosto si terrà una cena allo spiazzale del Museo del Profumo, nella quale quattro dei partecipanti, estratti a sorte, avranno la fortuna di partecipare, il giorno dopo, alla creazione della propria acqua di colonia con l’ausilio di Flavia Romano Durante, prestigiosa profumiera santellenese. Sembra, però, che la storia parta proprio dalla forgiatura, l’arte di creare coltelli, forbici o qualunque altra lama. Un’arte tipicamente frosolonese nel cui borgo, un tempo, artigiani di ogni età erano pronti a creare da un pezzo grezzo di lamiera gli strumenti per il taglio.

Si narra che tale popolo non fosse avvezzo alla vendita ma, diversamente, lo era quello affianco, Sant’Elena Sannita. I santellenesi, famosi per la produzione di sapone e profumi, già vendevano i loro prodotti a barbieri ai quali però occorreva, per un lavoro ad opera d’arte, anche la lama. Così essi, scaltri nel fare affari, decisero di abbinare ai profumi e al sapone le lame di Frosolone. Ovviamente non necessitava solo vendere ma anche arrotare, una sorta di manutenzione degli attrezzi da lavoro. Da lì nasce la “mola”, un’opera di alta ingegneria che i santellenesi portavano con loro per i lunghi viaggi, da maggio ad agosto, per le vie dei piccoli borghi e delle grandi città, come Roma. A Sant’Elena è stato inaugurato nel 2014 il Museo del Profumo al cui interno si possono scoprire delle curiosità inaspettate. Guardando con attenzione tutte quelle bottigliette la mente torna indietro nel tempo e ci si ricorda degli anni passati, pensando che forse una di quelle è ancora presente nella casa della nonna, ancora impolverata, dietro alla quale è presente una storia da non sottovalutare.

Questa è sicuramente una delle tante storie di piccoli comuni che, pronti alla rinascita e contro lo spopolamento, tentano di emergere non abbandonando le ricchezze che li caratterizzano. Per questo Legambiente Molise ha deciso di essere presente. L’associazione da anni festeggia la Festa dei Piccoli comuni, quelli sotto i cinquemila abitanti che hanno la forza di reinventarsi con progetti per il futuro volti all’insegna della sostenibilità e della qualità della vita, della bellezza e della forza delle radici, nonostante la fatica del disagio insediativo in atto e un rapido declino demografico. Difatti Sant’Elena è pronta a continuare un percorso di idee volte alla crescita del territorio come quella di creare un orto botanico di essenze che abbiano lo scopo di essere coltivate per poi produrne profumi. Un mestiere che purtroppo si sta perdendo ma si vuole riportare in auge non solo per promuovere lo sviluppo economico del posto ma anche per avviare un percorso di socialità in un piccolo territorio protagonista di un sempre crescente spopolamento. M.C.

 

Exit mobile version