E’ molisano il re del “pezzotto”, 5 milioni gli utenti “complici” del pirata della Iptv

E’ molisano il re del cosiddetto “pezzotto”, il sistema di pirateria scoperto da Polizia di Stato, Polpost e Guardia di Finanza e che ha permesso a circa 5 milioni di utenti italiani di guardare eventi sportivi e film dal proprio divano di casa a prezzi stracciati ai danni delle varie pay tv, come Sky o Netflix. Il suo nome è Franco Maccarelli, detto Eros, originario di Venafro e residente a Napoli. Sarebbe lui a capo – o comunque fra i principali promotori – della piattaforma illegale che operava su scala europea e che risulta attiva almeno dal 2017, quando sono iniziate le indagini coordinate dalle Procure di Roma e Napoli. Secondo gli inquirenti Maccarelli riusciva a generare un flusso di affari di circa 6 milioni e mezzo di euro l’anno e giocava il ruolo di mantenere i contatti con i soggetti che agivano all’estero. Ora è uno dei 25 indagati per associazione a delinquere finalizzata alla riproduzione e commercializzazione illecita di Iptv, con l’aggravante del reato trasnazionale, nell’ambito dell’inchiesta “Eclissi”, così denominata in riferimento all’oscuramento delle pay tv attraverso il segnale pirata.

Gli utenti “complici” saranno perseguiti, anche molisani a rischio.
La struttura era diffusa in Italia e all’estero. Le organizzazioni collegate non erano soltanto a Napoli. C’era uno scambio di flussi fra server. Sarebbero emerse operazioni per “quasi centomila euro al mese”, ha riferito il colonnello Giovanni Reccia della Finanza, il quale sottolinea che saranno perseguiti penalmente anche gli utenti che hanno acquistato i palinsesti a prezzi bassissimi. Fra loro potrebbero esserci diversi molisani. “Bisogna rendersi conto che si compie un reato, che prevede da 6 mesi a 3 anni di reclusione e multe dai 2500 a 25000 euro”. Gli ideatori della piattaforma sono greci (a cui nella perquisizione sono stati sequestrati 115mila euro in contanti) e la sede si trova a Petric, in Bulgaria. In Italia le centrali si trovano a Napoli, Bari, Taranto e Palermo, ma le operazioni sono in corso. Il pacchetto costava 12 euro, circa quattro volte meno dell’offerta legale.

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