Si schiantarono con l’aereo sulla pista di Campochiaro, morirono gli imprenditori Falcione e De Vivo. Imputati assolti

La Corte d’Appello di Campobasso ha assolto il presidente e i quattro consiglieri di amministrazione dell’associazione “Volo Molise” che erano imputati per duplice omicidio colposo relativamente alla morte di due imprenditori campobassani, l’ingegnere 57enne Pasquale Falcione e il pilota 35enne Alberto De Vivo, a seguito dell’incidente aereo avvenuto l’8 giugno 2013 nel territorio di Campochiaro. Per i giudici Pupilella, Paolitto e Fiorilli il fatto non sussiste. La sentenza ribalta il verdetto di primo grado che aveva condannato i cinque imputati a sei mesi di reclusione. “I giudici non hanno rilevato responsabilità colpose da parte dei nostri assistiti – spiega uno degli avvocati difensori, Nicola Cerulli (foto in basso). – Peraltro abbiamo messo in evidenza una serie di vizi formali e procedurali commessi sin dalla fase delle indagini”. Per l’accusa – il pg aveva chiesto la conferma della condanna – i rappresentanti dell’associazione sarebbero stati responsabili di aver permesso attività di scuola di volo senza avere le dovute autorizzazioni e in un punto vietato.

Secondo il legale, invece, le due vittime dello schianto al suolo dell’ultraleggero erano dotate entrambe di brevetto di volo da diporto sportivo e non stavano effettuando scuola di volo. Diversi inoltre gli aspetti contestati, dalla violazione del diritto di difesa fino alla errata correlazione del reato fra il capo di imputazione emerso durante il processo e quello a cui si fa riferimento nella sentenza di primo grado. Come si ricorderà, l’incidente si verificò intorno alle 19 dell’8 giugno 2013 sull’aviosuperficie di Campochiaro. Falcione e De Vivo si trovavano a bordo dell’ultraleggero quando per cause non del tutto chiarite il velivolo avrebbe perso quota, schiantandosi a terra. Falcione morì sul colpo, mentre De Vivo, sopravvissuto all’impatto, riportò diverse ustioni in quanto l’aereo prese fuoco dopo essere precipitato. Il giovane venne estratto dal rottame dai Vigili del Fuoco e affidato ai medici in condizioni critiche. Morì alcuni giorni dopo all’ospedale di Napoli per la gravità delle ferite.

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