Vecchi codici fiscali sbagliati fanno “saltare” contratti e rogiti, guai in vista per Comuni e cittadini

Come reagireste se voleste prenotare una visita in ospedale e vi venisse riferito che il vostro codice fiscale, che ormai conoscete a memoria e che avete comunicato migliaia di volte nella vita, è sbagliato? O vi recaste all’Agenzia delle Entrate per chiedere aggiornamenti sulla vostra posizione e vi sentiste rispondere che non esistete? Probabilmente cadreste dalle nuvole. Pensereste ad un errore del sistema telematico e ve la prendereste con il vostro interlocutore. E’ proprio quello che è successo a diversi cittadini molisani nelle scorse settimane che da un giorno all’altro, senza aver ricevuto alcuna comunicazione, si sono ritrovati con quello che forse è il dato identificativo più importante di una persona fisica “trasformato” nei caratteri finali. L’arcano di questo cambiamento è stato ben presto risolto. Riguarda un clamoroso errore tecnico di molti anni fa, quando alcuni comuni erano considerati frazioni di altri. La questione sta venendo fuori solo nell’ultimo anno con la digitalizzazione dell’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente e sta creando disagi a Comuni e cittadini in tutta Italia, a cui vanno ad aggiungersi numerose conseguenze, reali e potenziali. Chi è vittima di questo qui pro quo storico non solo dovrà comunicare i propri dati anagrafici aggiornati ma rischia di subire contestazioni su atti firmati in passato avendo fornito, certo in buona fede, informazioni anagrafiche errate.

Quando nasce l’errore.
Il problema riguarda i nati fra la fine degli anni Venti e la fine degli anni Quaranta in alcuni comuni molisani che in quel periodo del secolo scorso per volere del Governo Mussolini vennero accorpati ad altri centri vicini, salvo venire ripristinati con regio decreto nel dopoguerra. In particolare, fra il 1928 (R.D. del 29 marzo) e il marzo del 1947 i comuni di Ferrazzano, Mirabello Sannitico e Oratino divennero frazioni di Campobasso. Ma ci sono altri casi simili in regione. Sempre nel marzo del 1928, ad esempio, Colle d’Anchise fu accorpato a Bojano, mentre Macchia Valfortore divenne territorio di Sant’Elia a Pianisi fra il ’27 e il ’47. Chi nasceva in queste frazioni, nell’esempio di Ferrazzano, Mirabello e Oratino, era da considerare “nato a Campobasso” ma evidentemente la direttiva non venne ben recepita dagli ufficiali di stato civile di quel periodo storico che continuarono a considerare le frazioni comuni a sè stanti, in un’epoca in cui i parti in casa erano la prassi (non come oggi con le future mamme che si recano in ospedale per dare alla luce i propri figli).

Codice fiscale sbagliato.
Come è ben noto, 4 caratteri del nostro codice fiscale (dal 12esimo al 15esimo) sono determinati dal comune in cui siamo nati. Facile intuire come l’errore “tecnico” di aver eseguito un calcolo su un Comune che non era più Comune ha di fatto generato un falso. Se cambia il Comune di nascita, cambiano 4 cifre del codice fiscale. Senza considerare che l’ultima cifra, la 16esima, essendo un codice di controllo che verifica la correttezza dei precedenti caratteri, può essere soggetta (anch’essa) a variazione.

L’inizio del caos.
Il problema, rimasto sconosciuto per decenni, viene portato alla luce con l’aggiornamento dell’Anpr, nell’ambito della digitalizzazione della Pubblica Amministrazione, che mira a creare un unico cassettone telematico. A Roma, ricevuti i dati dei Comuni, si sono accorti dell’errore, laddove era stato commesso, operando un adeguamento. Questo passaggio in realtà è molto complesso, in un triangolo di comunicazioni fra Ministero dell’Interno, software house e Agenzia delle Entrate. Con l’adesione del Comune di Campobasso all’Anpr i residenti nel capoluogo che sono nati a Ferrazzano, Mirabello o Oratino tra il 1928 e il 1947 hanno iniziato a riscontrare problemi. I Comuni che si sono mossi in maniera preventiva hanno provato, più di altri, a limitare i disagi. Entro il 31 dicembre tutti i Comuni dovranno aderire all’Anpr.

Sindaci: “Ci siamo attivati per andare incontro ai cittadini”
Sono diverse centinaia le persone nate nei tre comuni ex frazioni che tuttora vi risiedono. Potrebbero essere però molti di più quelli che oggi risiedono altrove, da Campobasso a località di altre regioni. Un enorme problema si potrebbe verificare per coloro che vivono all’estero. I sindaci intanto tranquillizzano la popolazione. “Mi sono già attivato con la Prefettura e, tramite la stessa, col Ministero dell’Interno – afferma il sindaco di Mirabello Angelo Miniello. – Stiamo preparando nella maniera più efficiente possibile e col minor numero di disagi il passaggio all’Anpr”. Generalmente i Municipi possono agire d’ufficio con enti pubblici come Motorizzazione ed enti previdenziali. Poi il cittadino dovrà pensare in autonomia a comunicare l’aggiornamento dei dati anagrafici a soggetti privati come banche, assicurazioni, ecc. “Purtroppo non è colpa nostra, abbiamo ereditato una situazione di molti anni fa – commenta il sindaco di Oratino Roberto De Socio. – Tuttavia ci siamo mossi per tempo per tamponare eventuali difficoltà“. Dal Comune peraltro fanno sapere che sarebbe stata chiesta a Ministero ed Agenzia Entrate una sorta di sanatoria per evitare il cambio del dato anagrafico e di conseguenza mantenere invariati i codici fiscali. Intanto sia a Mirabello, sia a Oratino, sia a Ferrazzano si sono presentati nei rispettivi Comuni cittadini non più residenti che hanno chiesto spiegazioni. In alcuni casi c’è stata anche un pò di tensione, in altri qualche anziano sarebbe stato colto da momenti di agitazione.

Atti firmati a rischio?
Dopo aver effettuato tutte le comunicazioni del caso, per chi si trova in questa situazione si apre una problematica più seria: la legittimità di atti e documenti firmati in passato. Contratti e rogiti notarili potrebbero essere riscritti, mentre qualcuno potrebbe addirittura contestare vecchi atti. Bisognerà vedere come la Legge andrà incontro a questo gruppo di cittadini. Di certo bisognerà stare attenti in futuro. Non provvedere a sanare la propria posizione anagrafica potrebbe comportare serie conseguenze un domani. Come ad esempio perdere una eredità.

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