“Acceso” il grande albero di Natale in piazza Municipio: simbolo di integrazione e plastic free (Foto)

Ore 17.15. E’ alto 12 metri e ha una circonferenza di 15 metri di chioma, e oltre a dominare piazza Vittorio Emanuele II con le sue luminarie porterà con sè un messaggio ecologico ambientalista.

Sono state accese poco fa le luci montate sul grande albero di Natale di fronte a Palazzo San Giorgio, nonostante il pomeriggio di pioggia, alla presenza del sindaco Roberto Gravina e la sua giunta, del rappresentante del Gruppo AWA, Raffaele D’Elia, il team dell’UCI regionale (Unione Coltivatori Italiani) della Wac, rappresentanti della Cooperativa Sociale ASSeL (Assistenza e Lavoro), gli operatori degli Sprar Karibu e Integramondo, i referenti di Rei, Pon, Servizio Civile Agorà e altri settori d’intervento, oltre che dei responsabili dell’Ambito Territoriale Sociale di Campobasso. Zero plastica e zero spreco, è stata la parola d’ordine: è stato infatti scelto un albero vero, proveniente da un vivaio locale, che sarà reinterrato dopo aver rallegrato il volto della città capoluogo.

L’abete vero, infatti, dal punto di vista della sostenibilità batte quello sintetico. Ad affermarlo è il Pefc, l’ente normatore della certificazione della buona gestione del patrimonio forestale, che evidenzia come e quanto le emissioni di produzione e smaltimento degli alberi artificiali pesino addirittura quattro volte di più rispetto a quelli naturali. Le dichiarazioni dell’ente sono rafforzate dalla Coldiretti, secondo cui i cinque milioni di abeti in plastica acquistati in media ogni anno emettono gli stessi gas di sei milioni di chilometri percorsi in macchina. Per l’accensione in piazza Vittorio Emanuele II, che sintetizza la sinergia vincente tra il Terzo Settore e le Istituzioni, è stato scelto il giorno in cui ricorre Santa Lucia, martirizzata nel IV secolo, durante la grande persecuzione dell’imperatore Diocleziano.

È patrona della città di Siracusa ed è una delle sette vergini menzionate nel Canone romano, venerata come santa sia nella tradizione cattolica che in quella ortodossa, invocata come protettrice della vista per l’etimologia latina del suo nome, Lux, luce. Addirittura in alcune regioni del nord Italia (in Trentino, in Friuli Venezia Giulia, in Lombardia, in Emilia Romagna e in Veneto) i bambini scrivono una lettera alla Santa, raccontano di essere stati buoni per tutto l’anno e chiedono in regalo dei doni. Si prepara del cibo e delle carote e lo si mette sui davanzali, per attirare la Santa e il suo asinello.

Insomma Santa Lucia è il vero precursore del più recente e commerciale Babbo Natale, ma anche la figura che ha raccolto l’eredità della romana Demetra, dea dell’agricoltura, dei campi, della terra e delle messi, la cui festa si teneva il 13 dicembre, in prossimità del solstizio d’inverno, il giorno più buio e corto dell’anno. E Lucia Demetra-Cerere ci riporta a Brighid, la dea nordica apportatrice di luce, senza dimenticare il Dies Natalis Solis Invicti, cioè la rinascita del sole, il 25 dicembre, il Natale cristiano. A Campobasso la ricorrenza di Santa Lucia avrà i mille volti dell’accoglienza, della integrazione, della collaborazione, grazie al contributo dei beneficiari degli Sprar Karibu e Integramondo, senza dimenticare il lavoro di tanti artigiani. L’albero Awa-Uci porta infatti la firma di tanti creativi e tecnici molisani che hanno lavorato per giorni alle temperature proibitive di questo dicembre: Eliana Cappussi da Bojano, Marilina Graziano da Pietracatella, Leo e Renzo Iamartino da Sant’Elia a Pianisi, Luca Cordone da Pietracatella, Giovanni e Nicola Di Renzo da Gambatesa, Gaetano Siviero di Sant’Elia a Pianisi, l’agronomo Giovanni, il vivaio Mignogna di Ripalimosani. Una sinergia di professionalità per restituire valore e dignità al lavoro artigiano, alla creatività e all’ingegno del Molise autentico.

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