Incendio doloso ed estorsione, la mano della malavita per impedire le vendite giudiziarie. Tre persone raggiunte da ordinanza cautelare

Ore 11.45. Ci sarebbe la malavita dietro l’incendio di tre tir verificatosi nella notte fra il 16 e il 17 marzo scorsi nella zona industriale di Sessano del Molise. I Carabinieri della Compagnia di Isernia avrebbero dato esecuzione a tre misure cautelari nei confronti di altrettanti soggetti che sarebbero ritenuti responsabili dell’episodio. E secondo gli inquirenti ci potrebbero essere collegamenti con la malavita organizzata. I mezzi dati alle fiamme appartenevano ad un noto imprenditore isernino. Al momento dei rilievi, dopo l’intervento dei Vigili del Fuoco, apparve subito evidente la matrice dolosa del fatto. Maggiori dettagli saranno forniti nella conferenza in corso presso la sede della Procura della Repubblica di Isernia, in presenza del Procuratore della Repubblica Carlo Fucci, del Sostituto Procuratore Alessandro Iannitti, del Gip Antonio Sicurante, e del Comandante Provinciale dei Carabinieri di Isernia, Tenente Colonnello Gennaro Ventriglia. (seguono aggiornamenti)

Ore 12.30. Le misure cautelari sono stati eseguite nei confronti di un 45enne, ai domiciliari, e di due 65enni, rispettivamente sottoposti ad obbligo di firma ed obbligo di dimora. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, l’azione dolosa sarebbe stato un tentativo per impedire all’imprenditore isernino l’acquisto di un immobile, dove in passato uno degli indagati aveva un’attività commerciale e finito al centro di un’asta giudiziaria. Per evitare che questo finisse in mano di altri, l’imprenditore avrebbe ricevuto pressioni e minacce, culminate prima con il recapito di un proiettile avvolto in una lettera minatoria e poi con l’incendio dei tir aziendali a marzo scorso. Le indagini, condotte dai Carabinieri del Nor guidati dal Tenente Severino Vera, coordinate dal Procuratore Carlo Fucci e dirette dal Sostituto Procuratore Alessandro Iannitti, hanno portato a scoprire condotte simili nei confronti di altri aspiranti acquirenti. Le intercettazioni e il riscontro dei tabulati telefonici hanno fatto emergere un quadro indiziario grave e preciso. I tre sono indagati per incendio doloso, tentata estorsione e turbata libertà degli incanti.

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