Malori e atti di autolesionismo nel carcere di Campobasso, la protesta non si ferma. Lettera di 75 detenuti: “Chiediamo dignità”

Antigone: "Mancano persino i farmaci salvavita"

E’ stata una giornata ad alta tensione quelle di ieri nella casa circondariale del capoluogo molisano dove due reclusi hanno compiuto atti di autolesionismo, uno ha avvertito un malore e infine una persona è stata trasportata in ospedale. Tutto sarebbe dovuto alla carente assistenza sanitaria: nel penitenziario non ci sono più infermieri e “i detenuti non hanno nemmeno accesso ai farmaci salvavita”, spiega l’associazione Antigone Molise “I detenuti della Casa Circondariale e Reclusione di Campobasso (1a sez. / , 2a sez. / 4a se. fanno presente che a partire dal giorno 27/01/2020 inizieranno una protesta pacifica, per dar voce alla totale mancanza del rispetto dei Diritti della Persona, causa la carenza del personale operante (tutto) all’interno di codesto istituto.” Comincia così un comunicato redatto da 75 persone detenute nel carcere di Campobasso che, appunto, ieri mattina e poi di nuovo alle ore 14 hanno dato il via ad una protesta contro le tante problematiche presenti all’interno della struttura.

In via esplicativa anche se sommaria, tali problemi sono riconducibili essenzialmente alla disastrosa realtà dell’Area Sanitaria, degnamente diretta dal dottor Pasquale Del Greco che però deve fare i conti con carenza di personale medico (con una popolazione interna composta in ampia percentuale da persone con problemi di tossicodipendenza e con problemi psichici rilevanti). Problemi rilevanti sono anche quelli relativi all’Ufficio Matricola (che recepisce le varie istanze depositate dalle persone detenute e che però vengono ‘smaltite’ con tempi assai lunghi causa mancanza di personale) e all’Ufficio Sopravvitto che si occupa alla consegna dei prodotti acquistati dai reclusi: anche qui tempi lunghi e inadeguati alla soddisfazione dei bisogni delle persone detenute. Si evidenziano poi problematiche all’interno dell’Ufficio Ragioneria, del Centralino, così come nel Magazzino detenuti e nella Cucina Detenuti, e via via fino ad arrivare alle camere delle persone detenute (non tutte) “dove sono apposti ancora castelli a tre letti pur essendo ciò vietato dalla Corte Suprema dei Diritti dell’Uomo.”

Così, pur nella consapevolezza di essere “colpevoli e che dobbiamo espiare una pena per aver commesso dei reati e rispettare le regole previste dal codice penale, è anche vero che lo Stato dovrebbe garantire il rispetto della dignità umana e metterci nella condizione di poter riconquistare il diritto di appartenere in modo concreto alla nostra società”. La protesta nel carcere di Campobasso si svolgerà tutti i giorni effettuando “una battitura alle finestre alle ore 9:00 alle ore 10:00 – dalle 14:00 alle 15:00 e dalle ore 20:00 alle 21:00, per un totale di tre ore giornaliere, mantenendo il totale rispetto degli operatori di Polizia Penitenziaria e garantendo un comportamento pacato e civile senza atti di sommosse e impedimento nel far svolgere il vostro lavoro.” Così termina il comunicato dei detenuti del carcere di Campobasso. E così Antigone Molise si fa portavoce della suddetta protesta nei confronti delle Istituzioni preposte al mantenimento delle condizioni di civiltà, legittime e dovute, all’interno degli Istituti di pena, certi del supporto fattivo e collaborativo degli Uffici del Garante Regionale per la Tutela dei diritti delle persone detenute e delle tante voci di singoli operatori e delle Associazioni di volontariato operanti sul territorio, in particolare dell’Osservatorio Repressione e di Cittadinanzattiva, con cui Antigone ha già siglato un protocollo d’intesa per portare avanti, AD ALTA VOCE, la voce dei diritti.

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