Coronavirus, prima vittima campobassana: deceduta la donna ricoverata lunedì al Cardarelli. Salgono a 33 i contagiati

Ore 10.30. C’è una prima vittima campobassana fra i casi positivi al Coronavirus: è deceduta questa notte la donna di 84 anni che lunedì era stata trasportata al Cardarelli con febbre alta e che si trovava nel reparto di Rianimazione in gravi condizioni. A far precipitare la situazione sarebbe stata una crisi respiratoria. Esito del tampone negativo per i familiari e le ultime persone entrate in contatto con la donna. Vedova – viveva solo in casa, nel quartiere Vazzieri, dove andava a trovarla spesso il suo unico figlio – da giorni era costretta a letto con la febbre senza che avesse altre particolari patologie né inizialmente sintomi sospetti. Poi negli ultimi giorni – visto il persistere della febbre – la telefonata al 118 e il trasporto in ospedale, dove le sono stati diagnosticati prima una polmonite e, all’esito del tampone, il Covid-19. Al momento il contatto che può averle trasmesso il virus è un mistero. Secondo indiscrezioni, fra le ipotesi più plausibili potrebbero esserci una o più persone incontrate dalla 84enne nelle settimane precedenti al rilevamento della febbre che avrebbero familiari o parenti venuti da fuori regione. Salgono a tre le vittime molisane risultate contagiate dal virus. Prima della campobassana, erano deceduti un 89enne di Sesto Campano ricoverato allo Spallanzani di Roma e un 82enne di Termoli che era ricoverato al Cardarelli di Campobasso. I casi positivi in Molise intanto salgono a 32. Gli ultimi riguardano quattro operatori del 118 di Bojano, entrati in contatto con il medico 55enne di Termoli, in servizio a Riccia, risultato positivo. Dopo Riccia, anche Bojano e Agnone (dove personale medico e di soccorso è entrato in contatto sempre con il 55enne) sono in allerta: le postazioni del 118 sono ferme e i medici messi in quarantena. Sono almeno nove i sanitari contagiati, di cui sei medici e tre soccorritori.

Gravina: “La nostra città è vicina ai familiari della donna deceduta. Serve scatto di responsabilità da parte di tutti”.
Nella settimana, più intensa dal punto di vista del riscontro dei casi di positività da Coronavirus registrati sul territorio regionale dall’inizio dell’emergenza, oggi a Campobasso si è avuta la prima vittima del Covid-19. Non ce l’ha fatta la signora di 84 anni ricoverata da qualche giorno presso l’Ospedale Cardarelli di Campobasso. Il sindaco di Campobasso, Roberto Gravina, ha voluto esprimere il cordoglio e la vicinanza ai familiari dell’anziana signora e ne ha approfittato per ribadire quanto sia importante adesso non crearsi più alibi e rispettare le misure del Governo. “Nell’esprimere a nome di tutta la città vicinanza e sostegno ai familiari della signora deceduta questa mattina, voglio rimarcare come la nostra comunità viene toccata da un lutto che arriva a ricordarci, con tutta la sua drammaticità, quanto sia pericoloso credere ancora che il virus sia qualcosa di lontano dalla nostra realtà quotidiana – ha dichiarato. – Non è più il momento, e a dire il vero non lo è mai stato, di studiare modi per aggirare delle misure che oltretutto andrebbero interpretate mettendo in primo piano il bene collettivo. Sappiamo tutti cosa è indispensabile fare adesso, nessuno può dire di non sapere quale rischio corriamo e facciamo correre all’intera comunità a cui apparteniamo compiendo azioni che, oltre a non essere necessarie in un momento simile, risultano ingiustificabili se solo ci guardiamo intorno. Sono giorni cruciali per la nostra regione – ha aggiunto Gravina – e in un territorio così circoscritto l’incidenza dei rapporti e delle frequentazioni che si hanno fuori da ciò che il decreto del Governo consente, può innescare dinamiche di trasmissione che renderebbero difficile il lavoro per il nostro sistema sanitario e per i suoi operatori. Oltre ai divieti già in essere e che vanno rispettati, senza se e senza ma, e ai controlli che le forze dell’ordine attuano quotidianamente, c’è bisogno di uno scatto di responsabilità ancora più grande da parte di tutti. Si esce di casa solo per necessità improrogabili come andare a lavoro e fare la spesa, evitando di farla ogni giorno o addirittura più volte a giorno. Se rispettiamo alla lettera le misure dettate dal Governo per il contenimento del virus, la situazione generale potrà essere controllata da tutti gli operatori senza ulteriori complicazioni. Servirà ancora tempo per capire che scenario ci troveremo ad affrontare, ma è necessario, come continuo a ripetere da giorni, proprio in questa settimana per tanti versi decisiva, non vanificare il lavoro e il sacrificio di tanti che stanno combattendo in prima linea per sconfiggere questo virus, con comportamenti egoistici e controproducenti per l’intera collettività. Ragioniamo e agiamo da comunità e ne usciremo fuori insieme.”

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