Coronavirus, positivo Carabiniere: primo caso tra le forze dell’ordine. Contagiati stabili a 121

Ore 21.30. C’è anche un Carabiniere fra i 121 casi accertati di Covid-19 in Molise, rientrante fra gli ultimi scoperti: il militare, in servizio presso il Comando provinciale di Campobasso, è il primo appartenente alle forze dell’ordine contagiato in regione. Attualmente si troverebbe in isolamento domiciliare. La mappa del contagio ha finora toccato 24 comuni e, a conferma dell’imparzialità del virus nella catena di trasmissione tra un individuo e l’altro, ha coinvolto persone di tutte le età, compresi due minorenni. I casi più gravi o comunque preoccupanti hanno finora riguardato soggetti da circa 60 anni in su, i decessi (nove ad oggi) gli ultraottantenni. Sono 27 le persone ricoverate al Cardarelli, di cui 9 in terapia intensiva e 18 in malattie infettive. Fra loro i due pazienti provenienti da Bergamo. Diversi i sanitari positivi. Fra medici, infermieri e volontari si contano circa una trentina di persone.

– Campobasso 37 (compresi pazienti altre regioni)
– Cercemaggiore 18
– Termoli 18
– Montenero di Bisaccia 9
– Pozzilli 5
– Filignano 4
– Isernia 4
– Riccia 3
– Montagano 3
– Ururi 2
– Ripalimosani 2
– Bojano 2
– Baranello 2
– Mirabello Sannitico 2
– Jelsi 1
– Casacalenda 1
– Petacciato 1
– Ferrazzano 1
– Castropignano 1
– Campochiaro 1
– Campomarino 1
– San Giacomo degli Schiavoni 1
– Monteroduni 1
– Petrella Tifernina 1

A Campobasso 33 persone positive e 93 sotto osservazione.
Si avvia a conclusione la terza settimana di attuazione delle misure per il contenimento del contagio da Covid-19 a Campobasso, come nella restante parte del territorio nazionale. “Abbiamo appreso di 9 nuovi casi di positività riconducibili al nostro territorio cittadino dopo gli ultimi tamponi processati nella mattinata di oggi, sabato 28 marzo – ha dichiarato il sindaco di Campobasso, Roberto Gravina, nel suo resoconto di fine giornata. – L’ASREM e la Regione Molise assicurano che si tratta di soggetti già tutti posti nei giorni precedenti a restrizioni domiciliari. Stando così le cose è evidente che la catena epidemiologica è sotto controllo da parte delle autorità sanitarie regionali. Come avevamo detto in modo chiaro già nella serata di venerdì, con un numero di 90 persone in città poste sotto stretta osservazione domiciliare perché entrate in contatto con persone già positive, era prevedibile che per alcune di loro potesse giungere una diagnosi come quella che è stata riscontrata. In un territorio regionale come il nostro – ha continuato Gravina – dove le comunità cittadine hanno una vita tracciabile in modo più agevole che altrove per quel che concerne le frequentazioni sociali, i numeri che questo fine settimana ci sta consegnando vanno analizzati partendo dal presupposto delle relazioni che sviluppano, se si è capaci e preparati a monitorare per tempo tali fenomeni, la tendenza gradualmente ci porterà verso una decrescita. In attesa che ciò accada, come Amministrazione Comunale siamo chiamati giustamente a fronteggiare anche le condizioni di difficoltà economiche di base delle fasce più deboli della popolazione.” I Servizi Sociali del Comune di Campobasso, seppure si siano adottati provvedimenti per il lavoro agile, continuano a funzionare con regolarità. Continua l’assistenza domiciliare anziani, l’Home Care Premium, ma anche quella per le persone disabili. Per questi ultimi, per chi ha voluto aderire, si sta svolgendo servizio in teleassistenza, prevedendo programmi dedicati, così come sta avvenendo per gli ospiti del Centro Socio Educativo Unito gestito dalla Cooperativa Sirio. “In questo periodo, stiamo provvedendo alla consegna di beni di prima necessità come alimenti e farmaci – ha dichiarato Gravina. – Alle persone abbienti e autosufficienti ma impossibilitate ad uscire di casa o a cui è fortemente sconsigliato perché soggetti particolarmente a rischio, stiamo provvedendo, per il tramite dell’URP del Comune, grazie alla collaborazione delle associazioni di volontariato. Sono circa 70 le richieste di aiuto pervenute dai cittadini di Campobasso e a cui si è data risposta.” Per le famiglie che, invece, soffrono carenza di disponibilità economiche temporanee, legate essenzialmente al distanziamento sociale imposto dalle misure di contenimento del contagio, è in fase di ampliamento il servizio di consegna pacchi alimentari e farmaci che, al momento, viene eseguito con il supporto di alcune associazioni di volontariato e di quartiere. Sono circa una trentina i nuclei familiari serviti oggi in questo modo.

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