Studiosa molisana di malattie infettive muore in un incidente stradale, il padre dona in sua memoria 500 test sierologici

Un tragico incidente d’auto strappò alla vita la giovane isernina 19enne Noemi Avicolli, il 27 novembre 2016 sull’autostrada A1, circostanza in cui morì anche la nonna 81enne Lucia Pietrangelo. Dopo quasi quattro anni il padre della ragazza, il giornalista Giovanni Avicolli, che rimase ferito in quel drammatico sinistro, ha deciso di compiere un grande gesto di solidarietà nell’ambito della delicata emergenza legata al coronavirus. In ricordo della figlia, infatti, l’uomo aveva fatto una importante donazione alla Facoltà universitaria della città marchigiana di Camerino, dove Noemi frequentava la Facoltà di Bioscienze e Medicina veterinaria con l’aspirazione di lavorare nel campo delle malattie infettive. Donazione da destinare alla ricerca proprio in quest’ultimo campo. Ora, col consenso del donatore e della Università, in settimana una buona fetta di quel contributo ha preso la strada di Castelraimondo, centro di alcune migliaia di abitanti vicino Macerata. Servirà a finanziare, in nome di Noemi, uno studio per il controllo della popolazione e del diffondersi del contagio da coronavirus promosso dall’Amministrazione comunale in collaborazione con l’Ateneo. Lo studio avrà la durata di sei mesi durante i quali si effettueranno fino a 500 test sierologici fra la popolazione. Grande apprezzamento è stato espresso sia dal sindaco di Castelraimondo, a nome dell’interà comunità, sia dal Rettore dell’Università, che hanno ringraziato Giovanni Avicolli tramite lo storico quotidiano locale Il Resto del Carlino. A Noemi l’Università di Camerino nel luglio del 2017 ha intitolato un’aula della Scuola di Bioscienze e Medicina.

(Nella foto in home, Noemi con il padre Giovanni Avicolli)

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