Fase 2, si torna verso la normalità. Passeggiate per il Corso, runners e bimbi in piazza. Ma non tutti rispettano le distanze

La coincidenza ha voluto, seppure era auspicabile visto che ci troviamo in piena primavera, che oggi fosse una bella giornata senza nuvole. Il 4 maggio, data simbolo della fase 2 e della ripartenza, si dimostra a Campobasso per quello che era prevedebile, con sprazzi di routine pre-emergenza. Le strade sono più trafficate delle scorse settimane ma senza intasamenti. Diverse le persone nelle strade e sui marciapiedi, soprattuto nelle zone con attività commerciali aperte e in quei luoghi che sono solitamente di ritrovo, a cominciare da Corso Vittorio Emanuele II. Nelle piazze qualche mamma o papà fa giocare i figli piccoli, che dopo essere rimasti chiusi in casa per quasi due mesi possono per qualche minuto sfogarsi all’aria aperta. Runners a piedi o in bici si intravedono un pò ovunque.

Oggi si può tornare a camminare più liberamente, senza motivi urgenti. E si può tornare a fare sport individuale. L’importante è rispettare il distanziamento sociale – almeno un metro gli uni dagli altri, a meno che non si viva sotto lo stesso tetto – muniti di mascherine per coprire le vie aeree. Il coronavirus non è ancora sconfitto e per un pò dobbiamo conviverci. Ecco perché sarà importante che ognuno faccia la propria parte, in una nuova normalità. Gli accorgimenti minimi, infatti, saranno già decisivi per ridurre di molto la probabilità di contagio. Le mascherine, le distanze, la pulizia frequente: sono tutte forme che avranno una fortissima correlazione con il buon senso delle persone. Questa settimana, pertanto, sarà un primo test. Un pò di insofferenza alle misure di prevenzione si può notare passeggiando. Gli assembramenti sono ancora vietati, molti lo hanno capito, ma ogni tanto si notano persone che forse inconsciamente formano gruppi da cinque, sei e anche più.

Non tutti indossano le mascherine (seppure la maggior parte), alcuni invece le abbassano sotto al mento, forse per il fastidio o per farsi capire da un interlocutore. Il premier Conte ha ribadito che oggi non è un “tana libera tutti” ma è normale che più andremo avanti e più le persone, fermo restando il rispetto delle restrizioni, che saranno via via aggiornate e allentate, si riverseranno in strada. Un altro test ci sarà quando altre attività avranno la possibilità di riaprire. Per quanto ancora dovremo fare quelle lunghe file davanti alle poste, ma anche davanti alle farmacie e alle altre attività, non è dato sapere. L’importante, dando priorità alla salute, è non dimenticare quello che è successo nei due mesi lasciati alle spalle.

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