“Perosi” nella morsa dell’emergenza coronavirus, Cutillo (UilRua): “Servono investimenti mirati nell’innovazione tecnologica”

“Il dibattito nel Paese è monopolizzato dall’emergenza COVID- 19 ed è concentrato su quali siano le strategie migliori per superare la crisi sanitaria, economica e sociale. Il sistema Culturale e quello della Formazione rischierà di soccombere e di pagare un prezzo altissimo alla crisi, anche perché, negli ultimi anni abbiamo assistito ad un graduale disinvestimento di risorse, e all’assenza di una visione strategica sull’intero mondo della cultura” È quanto afferma Marco Ciamacco, Responsabile Nazionale della UilRua Settore dell’Alta Formazione Artistica e Musicale (AFAM), in relazione alla memoria trasmessa dal sindacato ai componenti della Commissione Cultura del Senato. “La cultura e la formazione – conclude Ciamacco, – sono parte integrante di un sistema sociale, rappresentano un bene comune da salvaguardare e sono nutrimento indispensabile per lo sviluppo della creatività dell’individuo, rappresentando, insieme agli altri settori produttivi, un volano per la ripresa economica dell’intera nazione.” Sulla vicenda è intervenuto anche Andrea Cutillo Responsabile regionale della Uil Rua del Molise il quale ha espresso l’importanza di investimenti che abbiano tra i destinatari il Conservatorio Perosi di Campobasso: “Il Conservatorio, che giova ricordare non è destinatario di finanziamenti privati, ha bisogno di investimenti mirati: il bilancio dell’Istituzione è finanziato quasi esclusivamente con la contribuzione studentesca, oggi più che mai ridotta, visto l’ampliamento dell’esenzione dalle tasse universitarie di ampio strato dell’utenza, deciso dal Governo qualche anno fa. L’emergenza scaturita dall’epidemia da Coronavirus ha evidenziato quanto sia indispensabile investire sull’innovazione tecnologica, non solo nel campo della Didattica ma anche nella gestione dei processi amministrativi. In sintesi- conclude Cutillo – la crisi economica, che tutti intravedono all’orizzonte, non dovrà ricadere solo sulle istituzioni culturali, come per l’appunto il “Perosi” che necessita di poter implementare i propri servizi, adeguandoli alle esigenze di una “Agenda Digitale” necessaria all’intera Pubblica Amministrazione per definire del tutto l’ineluttabile processo di modernizzazione”.

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