Cig in deroga, problemi tecnici ed errori nella compilazione alla base dei ritardi. Inoltrate all’Inps la metà delle domande

L'audizione a Palazzo D'Aimmo

Si è riunita oggi, in modalità videoconferenza, presieduta dal presidente Angelo Michele Iorio, la II Commissione consiliare che, su richiesta della consigliera Patrizia Manzo, ha svolto un approfondimento sullo stato delle procedure, sui motivi dei ritardi e sugli eventuali correttivi da porre in essere per velocizzare l’erogazione della Cassa integrazione in deroga. A riguardo sono stati auditi il direttore del Terzo Dipartimento della Giunta regionale, Claudio Iocca, il direttore responsabile del Servizio politiche per l’occupazione, Vincenzo Rossi (accompagnato anche dal funzionari Antonio Ferocino), il direttore della sede regionale del Molise dell’Inps, Stefano Ugo Quaranta, e i dirigenti responsabili territoriali dello stesso Istituto di previdenza. Nelle rispettive relazioni gli auditi hanno dato notizie particolareggiate sulla questione, evidenziato le diverse problematiche che hanno portato ad un ritardo nella conclusione delle procedure per l’erogazione della Cassaintegrazione in deroga agli aventi diritto. Nello specifico sono state rilevate sia il grosso numero delle richieste pervenute e che le difficoltà tecniche di interconnessione tra diversi software gestionali e tra le differenti banche dati in disponibilità della Regione e dell’Inps. Come pure sono stati sottolineati gli errori nella compilazione di un numero cospicuo di domande. Elementi che, unitamente ad altri fattori tecnico-procedurale e alla carenza di personale dedicato, hanno determinato un rallentamento nella lavorazione delle varie istanze. E’ stato anche precisato però, che rispetto a tali condizioni iniziali, sia la Regione che l’Inps, hanno posto in essere diversi correttivi, tanto che ad oggi, su 5000 domande presentate, si è arrivati a procedimentarne il 50%. Come pure è stato evidenziato l’implementazione, da parte della Regione, del numero degli addetti alle operazione di inserimento e trattazione digitale delle diverse domande. Visto l’interesse sociale dell’argomento trattato, considerato l’elevato numero di soggetti (e rispettive famiglie) interessati, hanno partecipato alla seduta diversi consiglieri regionali anche non appartenenti alla Commissione.

Iorio: “Abbiamo l’obbligo di ricostruire la fiducia nelle istituzioni”
“Come era prevedibile, dalla seduta della Seconda Commissione consiliare di questa mattina è venuta fuori una valanga di numeri”, ha commentato il presidente della Commissione Michele Iorio. “L’obiettivo della riunione era quello di capire lo stato delle procedure, i motivi dei ritardi e gli eventuali correttivi da porre in essere per velocizzare l’erogazione della cassa integrazione in deroga: 25mila documenti, 10mila comunicazioni, 3.500 imprese. Questi sono i numeri di coloro che hanno fatto richiesta. La Regione Molise ha istruito, ad oggi, 2500 pratiche. Circa 1300 sono quelle che l’INPS ha inviato alle ditte interessate per provvedere ai pagamenti. Questa mole di lavoro straordinario si prevede che debba concludersi entro 10 giorni al massimo come riferito in audizione dai dirigenti regionali intervenuti insieme al direttore regionale INPS Stefano Quaranta accompagnato dai dirigenti dell’ente previdenziale: Fabrizio Giorgilli (direttore vicario), Roberto Reale (direttore della sede provinciale di Campobasso) e Andrea Picca (responsabile delle procedure di Cig in deroga). Un approfondimento specifico è stato il passaggio sul pagamento della cig in deroga ai dipendenti ex Ittierre. Si tratta di lavoratori che aspettano il definitivo sblocco orami da un anno. Per questi ultimi sembra che, a stretto giro, dovrebbero esserci risposte da parte del Ministero del Lavoro che avrebbe già ricevuto un elenco di 380 nominativi aventi diritto secondo quanto riferito, sempre in audizione, dai dirigenti regionali Claudio Iocca, Vincenzo Rossi e dal funzionario Antonio Ferocino. Dalle 4 ore di riunione è venuto fuori che l’articolata procedura, indubbiamente appesantita dai numerosi passaggi tra gli organismi interessati (Governo, Regione, Sip, INPS), oggi è superata dalla semplificazione contenuta nel decreto Rilancio che accelera di molto la procedura. La partecipazione alla Commissione di molti consiglieri regionali è il segnale evidente di una legittima preoccupazione della classe politica per la grave crisi di questo periodo dovuta alla pandemia. Infatti la presenza numerosa ha permesso non solo di capire la procedura burocratica ma anche di sollecitare la velocizzazione delle pratiche. La straordinarietà del momento che stiamo vivendo ha colto tutti di sorpresa ma non dobbiamo dimenticare che le aziende, e parlando del Molise mi riferisco in particolare alle piccole e medie imprese, sono il sale della nostra economia che si è fermata a causa del Covid. Abbiamo il dovere di mettere i nostri cittadini nelle condizioni di poter avere una boccata di ossigeno il prima possibile, abbiamo l’obbligo di ricostruire la fiducia nelle istituzioni, a partire dalla politica stessa”.

Manzo: “Sistema informativo della Regione inefficace”
“A seguito di mia specifica richiesta – condivisa dal collega Vittorio Nola nella sua qualità di vicepresidente della Seconda Commissione il cui vertice, Michele Iorio, ha dato seguito con tempestività ed attenzione all’istanza di convocazione – questa mattina, grazie alle audizioni siamo venuti a conoscenza di alcuni dati indispensabili per una visione dettagliata della situazione, più che critica, legata ai ritardi e alle procedure per l’erogazione della cassa integrazione in deroga”. E’ quanto dichiarato a margine della Commissione la consigliera regionale del M5s Patrizia Manzo. “Un panorama – quello che hanno illustrato la struttura dirigenziale della Regione e il vertice regionale dell’Istituto di previdenza sociale – che ha evidenziato il primo dato sul quale ragionare, oggetto – tra l’altro – di una mia datata interrogazione in Consiglio: l’inefficienza/inesistenza del sistema informativo della regione, il cosiddetto SIL (Sistema Informativo del Lavoro), struttura portante della rete per i servizi del lavoro appositamente integrato da servizi di interrogazione ed elaborazione dati. Una piattaforma che consente il corretto dialogo – perché ‘parlano’ lo stesso linguaggio operativo – fra enti e istituti diversi e che avrebbe evitato procedure farraginose e ormai arcaiche per l’elaborazione delle domande e per la verifica dei dati. Una grave lacuna che conferma, mio malgrado, che la nostra regione vive distante anni luce dal contesto tecnologico e informatizzato che consente efficienza e estrema velocità nelle procedure e nei servizi da erogare alla popolazione. Lo ha ribadito il dirigente del Dipartimento Terzo, Claudio Iocca, nel corso dell’audizione alla quale ha partecipato, rendendo la raffigurazione del percorso delle domande per la cassa integrazione in deroga accidentato e ad ostacoli. Oggi il SIL avrebbe potuto costituire la base informativa per una piena funzionalità, avrebbe permesso alla Regione, anche in collegamento con l’Inps, di accelerare l’accertamento delle richieste pervenute e il coordinamento tra i vari uffici regionali. A tutto vantaggio di migliaia di lavoratori molisani, costretti a vivere in un’apnea economica che rischia davvero di vederli soccombere. Il SIL avrebbe permesso di snellire il lavoro del personale regionale addetto al tale mansione, e che invece si visto costretto a visionare, controllare, verificare oltre 6000 pec: un lavoro che è stato compiuto manualmente (!) e singolarmente, allungando – come è evidente – fino all’inverosimile i tempi per il disbrigo delle pratiche. Le conseguenze di questa gravosa situazione sono vergognose in tempi normali, diventano drammatiche in una situazione emergenziale come quella che stiamo vivendo. E così la Regione Molise si è trovata letteralmente inondata da migliaia (circa 6mila) pec inerenti le richieste delle aziende per la cassa integrazione in deroga dei dipendenti; i dirigenti e i funzionari hanno dovuto chiedere aiuto ‘agli amici’ – fatto questo emerso nel corso delle audizioni – per consentire gli aggiustamenti tecnologici indispensabili per trasformare (da excel a xml) i documenti da inviare al sistema informativo percettori (Sip) nel formato che poi avrebbe consentito il corretto invio all’Inps. L’iter di ogni domanda, nei fatti, richiede giorni e giorni di lavorazione: la Regione riceve l’istanza, scarica la modulistica (in formato excel) e la trasforma (in xml) in modo che sia possibile l’invio al sistema che a sua volta, fatte le dovute verifiche della congruità della richiesta, la invia all’Inps che, via pec, la inoltra alle aziende. Alla fine si ottiene il modello SR 41, quello che permette il pagamento al lavoratore. Ad oggi la Regione Molise – che ha dovuto far ricorso ad una sorta di task force cooptando tutto il personale a disposizione delle strutture competenti per rispondere a quella che per noi è una emergenza doppia perché legata ad un sistema tecnologico obsoleto e a migliaia di domande che aspettano risposte tempestive – ha censito oltre 3mila istanze di cui 1298 inviate al sistema percettori del reddito. Nel ‘cervellone’ Inps – dato aggiornato a questa mattina alle 8.30 così come comunicato dal direttore regionale dell’Istituto nazionale di previdenza sociale Stefano Quaranta – sono pervenute 1.020 domande di cui 756 lavorate e 181 respinte. In tutto questo bailamme, la politica regionale ha pensato bene di azzerare la Giunta, procedere alla rimozione dell’assessore al Lavoro, eliminando di fatto anche il riferimento per ogni eventuale problema che avesse potuto paventarsi. Inutile scaricare tutte le responsabilità sull’Inps che è riuscito, seppure con procedure ordinarie, a rispondere in un mese e mezzo ad un numero di istanze che evade, mediamente, in cinque anni. Le responsabilità sono tutte politiche ed evidenti: la carenza/assenza del sistema informativo era nota all’esecutivo, anche a seguito dell’interrogazione in merito che ho presentato un anno fa (luglio 2019). La miope indifferenza (che ora assomiglia a negligenza) nell’attivarsi per rendere effettivamente concreto tale sistema, a cui erano già state destinate le risorse per la sua attivazione, conferma purtroppo il triste adagio nemo propheta in patria. Purtroppo, questi assurdi errori e negligenze si ‘abbattono’ sempre e solo sui cittadini che, mai come oggi, avrebbero avuto bisogno di risposte tempestive e adeguate al momento di emergenza vera che vivono migliaia di famiglie che dovranno aspettare almeno altre due settimane prima che vengano erogati gli assegni di cassa integrazione in deroga. Unica consolazione: con il dl Rilancio, si è stabilito che le Regioni non avranno più alcun ruolo. Con buona pace del Molise che potrà usare questo tempo per riflettere sui propri errori e colmare queste carenze riorganizzando il dipartimento del lavoro”.

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