La Compagnia Guardia di Finanza di Campobasso ha eseguito un decreto di sequestro preventivo – emesso dal Tribunale del Riesame di Campobasso, all’esito del giudizio di appello proposto dal Pubblico Ministero in sede contro l’ordinanza di rigetto emessa dal G1P – finalizzato alla confisca diretta e per equivalente del profitto dei reati di cui agli artt. 10 bis e 10 quater del d.lgs nr 74 del 2000 per un importo pari ad € 719.224,02. Viene contestato all’indagato, legale rappresentante di una società di capitali avente sede legale a Campobasso, di aver omesso di versare all’Erario le ritenute operate sugli emolumenti erogati ai dipendenti della propria ditta nell’anno 2016 per un ammontare complessivo di € 185.034,02. Inoltre per il medesimo anno di imposta l’indagato veniva ritenuto responsabile di aver indebitamente portato in compensazione dei crediti in realtà inesistenti per un importo complessivo pari a € 534.190,00. Tali condotte criminose sono venute alla luce dapprima con segnalazione alla locale Procura da parte dell’Agenzia delle Entrate e successivamente grazie alle attività investigative condotte dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Campobasso, che hanno consentito di ritenere raggiunta la prova del fumus dei reati fiscali imputati all’indagato attraverso i quali lo stesso avrebbe conseguito un profitto pari a € 719.224,02. L’attivita si inserisce nel contesto delle linee di intervento della locale Procura della Repubblica volte alla repressione dei reati da realizzarsi, non soltanto intervenendo sui presunti autori, ma anche aggredendo i beni che ne costituiscono il profitto; questo in un’ottica di deterrenza e di recupero alla collettività di quanto illecitamente acquisito.
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