Morto al Cardarelli, lo sfogo ‘nazionale’ della figlia: “Papà al freddo e senz’acqua mentre il Covid se lo portava via”. Esposto in Procura

Lasciato senza possibilità di bere. Al freddo. Mentre la malattia lo soffocava. Sono gli attimi atroci raccontati alla figlia prima di morire da Gaetano Lombardi, 80enne, deceduto il 9 novembre a causa del Covid-19 in un letto dell’ospedale Cardarelli di Campobasso. La sua testimonianza, raccolta in una serie di messaggi inviati dal telefono durante la sua degenza nel reparto di Malattie Infettive e successivamente allegati all’esposto presentato in Procura nei giorni scorsi, è finita anche sulle reti nazionali, costituendo una delle tante storie che in questa pandemia hanno denunciato i disservizi di una sanità pubblica maltrattata e depauperata negli anni. Maria, figlia di Gaetano, ha parlato nel servizio andato in onda ieri al Tg1 della sua impotenza di fronte alla sofferenza del padre e alla volontà ora di trovare risposte e giustizia, dando seguito all’ultimo appello del suo caro prima di spirare: denunciate.

Medici e infermieri sono troppo pochi per prendersi cura di tutti“, ha sostenuto Maria, riportando le parole di Gaetano. E così non di rado capitava che una necessità dell’anziano non venisse soddisfatta. “Lui si lamentava che l’apparecchiatura utilizzata per respirare fosse difettosa. Che a volte rimaneva senza maschera dell’ossigeno e nessuno accorreva per sistemargliela. Diceva: ho freddo, sete, non mi cambiano e non mi portano l’acqua“. Forse tutte le attenzioni possibili non sarebbero comunque bastate, difficile stabilirlo, ma per Maria e tanti altri molisani che hanno perso un familiare allo stesso modo e che hanno costituito il Comitato Vittime Covid è arrivato il momento di avere chiarezza sulla gestione dei pazienti al Cardarelli, facendo affidamento sulla magistratura.

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