L’emergenza sanitaria connessa alla nota pandemia in atto ha introdotto, ormai quasi da un intero anno, rigide misure restrittive della libertà di movimento da rispettare al fine di mitigare il fenomeno epidemico. Così, anche azioni un tempo scontate, come ad esempio recarsi in un’altra regione, necessitano ora di validi motivi che giustifichino lo spostamento. Nonostante ciò, non mancano tuttavia episodi in cui coloro che sono deputati al controllo delle prescrizioni impartite dalle Autorità Nazionali e locali si sono sentiti rivolgere scuse quantomeno singolari. Come accaduto ai Carabinieri della Compagnia di Agnone quando, nel corso dei controlli in un piccolo comune dell’Altomolise, un uomo, alle richieste dei militari in uniforme circa la sua presenza nel luogo, si giustificava riferendo che il proprio medico gli aveva prescritto di fare tanta attività motoria. Un invito evidentemente preso alla lettera poiché, dai successivi accertamenti dei Carabinieri, emergeva che il medesimo era distante quasi 150 km dalla propria abitazione sita in Abruzzo. L’originalità della scusa non ha permesso ovviamente all’uomo di evitare la sanzione amministrativa contestatagli dai Carabinieri. Stessa sorte è toccata ad un gruppo di ragazzi del luogo, sorpresi dai Carabinieri al centro del paese durante il “coprifuoco” notturno, che si sono visti contestare in totale più di duemila euro di sanzione amministrativa.
sabato 19 Luglio 2025 - 01:50:09 AM
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