Alzheimer, le istituzioni non rispondono, l’associazione “Non ti scordar di me” prepara squadra di volontari per un centro diurno

Il progetto in provincia di Isernia. La lettera inviata al Csv

Un centro diurno destinato alle persone con forma lieve di Alzheimer in provincia di Isernia: è il progetto proposto dall’associazione “Non ti scordar di me” che in una nota inviata al Centro di Servizio per il Volontariato del Molise ha rimarcato l’appello alle istituzioni rimasto sordo di creare una struttura in aggiunta a quella esistente a Campobasso nel distretto Asrem. Una lettera attraverso la quale si chiede l’appoggio del Csv con il quale è in programma un appuntamento online – ormai una prassi per le misure anti Covid – per illustrare i dettagli. La necessità, percepita dalle famiglie del territorio, è quella di “creare urgentemente uno spazio dove i malati possano avere un’adeguata stimolazione cognitiva, impossibile in altri contesti, e svolgere attività come la Rot, la musicoterapia, la pet terapy, la terapia della bambola, la terapia occupazionale, ecc., per il rallentamento del decorso della malattia e il potenziamento delle capacità residue, oltre che attività di informazione e formazione per care-givers, operatori e volontari e, cosa di non poco conto, come sostegno alle famiglie che spesso sono lasciate sole”. Continua l’associazione: “Non avendo avuto alcun riscontro presso le istituzioni locali e regionali e non avendo sponsor politici che purtroppo servono nella nostra realtà, abbiamo pensato di realizzare questo indispensabile servizio, contando esclusivamente sulla forza e la collaborazione di tutti i volontari iscritti alle nostre associazioni che hanno voglia e un po’ di tempo da dedicare alla realizzazione di questo progetto, che in sintesi consiste nella creazione di una struttura destinata esclusivamente ai malati di Alzheimer lievi moderati, dove le famiglie li possono portare ogni giorno per 4-5 ore e sapere di affidarli a persone competenti e in grado di far svolgere loro le attività che possano essere utili per il contenimento della loro malattia e socializzare con gli altri, oltre che permettere alle famiglie, badanti, assistenti, ecc. di staccare un attimo e allo stesso tempo di sapere che i loro cari sono affidati a persone preparate, in un ambiente sicuro, familiare e accogliente”.

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