Occupazione, in Molise persi 3.280 posti di lavoro in un anno (-3%). Cgil: “Pandemia forte impatto. Accelerare campagna di vaccinazione”

L'appello alla Regione: "Serve svolta su programmazione e politiche attive"

Il Molise nel 2020 perde 3.280 occupati rispetto al 2019, con una flessione del 3,01%, molto peggio del dato nazionale (-1,95%) e del Mezzogiorno (-2,03%). Peggio del Molise fanno solo Calabria e Sardegna. Ancora più consistente, però, il calo registrato nel quarto trimestre 2020: 9.320 occupati in meno, pari al -8,38%. E’ quanto rileva la Cgil Abruzzo Molise e la CdLT del Molise, secondo cui “la pandemia ha avuto un impatto pesantissimo sull’occupazione molisana e il peggioramento dei contagi, avvenuto già negli ultimi mesi dell’anno 2020, ha aggravato pesantemente la situazione. L’andamento occupazionale è strettamente legato all’andamento della pandemia e per favorire la ripresa del mercato del lavoro è fondamentale contrastare la diffusione del virus e procedere rapidamente con la campagna vaccinale avendo però le idee chiare anche sulla costruzione del Molise del domani”. “Spiccano i dati del quarto trimestre – commentano i segretari della Cgil Abruzzo Molise e della CdLT Molise. – Tra tutte le regioni d’Italia, peggio del Molise c’è solo la Sardegna. Dopo il crollo dell’occupazione nei primi 2 trimestri del 2020 (-5,079 unità pari al -4,57%), nel terzo trimestre vi era stata una sostanziale tenuta ma il quarto trimestre ha visto un nuovo calo importante dell’occupazione. E’ evidente – sottolineano il segretari – come i livelli occupazionali abbiano una forte correlazione con l’andamento della crisi sanitaria e delle restrizioni imposte alle attività economiche. Da questo punto di vista, l’aver registrato un aumento dei contagi nella parte finale dell’anno ha costituito sicuramente un problema per l’occupazione molisana. Alla luce di tutto questo, la priorità della Regione resta quella della lotta alla pandemia, soprattutto per garantire il diritto alla salute dei cittadini, ma anche per far ripartire al più presto l’economia regionale e l’occupazione. Parallelamente la politica regionale deve accelerare rispetto al forte ritardo sulla programmazione, sulle politiche attive e sulla sbandierata “attrattività” per le imprese che, ad oggi, appare solo uno dei tanti slogan decantati in diverse occasioni e utile solo per le campagne elettorali; altrimenti il Molise, questa volta, rischia veramente effetti oltremodo devastanti per il suo tessuto sociale, economico e produttivo e la scomparsa per consunzione. E’ questo il momento di un deciso cambio di passo. Si rileva sicuramente la necessità di porre fine al gioco a rimpiattino del Governo regionale sugli scarichi di responsabilità; altro elemento dirimente dell’agenda politica quotidiana dovrebbe essere quello di proporre azioni portate avanti con dedizione e competenza sulla gestione della programmazione ordinaria e straordinaria; contestualmente tutti gli sforzi devono essere orientati verso un’ ampia e rapida campagna di vaccinazione, un sistema efficace di tracciamento e adeguate misure di prevenzione del contagio. Questi – concludono Ranieri, De Socio, Spina – sono i presupposti fondamentali per far ripartire l’economia e far tornare a crescere i livelli occupazionali”

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