Fatture false e autoriciclaggio, arrestato per frode fiscale il broker molisano Gianluigi Torzi

L'inchiesta della Finanza dopo la vicenda sull'immobile di Londra

Il Tribunale di Roma ha disposto l’arresto per Gianluigi Torzi, il 42enne broker finanziario originario di Guardialfiera, trapiantato per anni a Termoli, ex socio del precedente governatore del Molise, Paolo Frattura, e coinvolto nella compravendita del palazzo al numero 60 di Sloane Avenue a Londra per la quale è sotto inchiesta da parte della giustizia vaticana che gli ha contestato profitti illeciti per 15 milioni di euro. Oltre all’arresto per Torzi, il gip di Roma ha disposto la misura interdittiva del divieto di esercitare la professione di commercialista per Giacomo Capizzi, Alfredo Camalò e Matteo Del Sette, tutti accusati dalla procura di emissioni di fatture false. Le indagini dei finanzieri del Nucleo di Polizia economico finanziaria di Roma, scaturite dalla richiesta del Promotore di Giustizia del Vaticano, hanno permesso di ricostruire come parte dei 15 milioni di euro bonificati a due società inglesi di Torzi – per il quale è stato richiesto l’arresto – siano stati utilizzati per acquistare azioni di società quotate in Borsa per un importo di oltre 4,5 milioni di euro. Azioni che gli avrebbero consentito, dopo pochi mesi, di conseguire un guadagno per oltre 750.000 euro. I soldi sarebbero anche stati utilizzati per ripianare il debito di 670.000 euro di altre due aziende allo stesso riferibili. Gli investigatori hanno poi ricostruito un giro di fatture false, non collegato all’operazione di Londra, realizzato da Torzi e Capizzi (accusato anche di autoriciclaggio) con i commercialisti di riferimento del gruppo Camalò e Del Sette per frodare il fisco. Torzi era stato già arrestato nel giugno 2020 dai magistrati del Papa. All’epoca, subentrato nell’affare di Sloan Avenue dopo l’uscita di Raffaele Mincione (il primo socio del Vaticano nell’investimento del mattone), era stato convocato nell’Ufficio del Promotore di Giustizia per un interrogatorio. Gli erano stati contestati vari episodi relativi alla estorsione, peculato, truffa aggravata e auto-riciclaggio. Reati per quali la Legge vaticana prevede pene fino a dodici anni di reclusione.

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